RIFORMA PA

Madia: “Con Piano Open gov Italia leader nella trasparenza”

Il ministro della PA e Semplificazione: “34 azioni che faranno fare passi da gigante al Paese. Foia al centro della strategia”. E sulla riforma della PA: “Attenzione al digital divide, nessuno resti escluso dai diritti”

Pubblicato il 20 Set 2016

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“E’ stato appena pubblicato online il piano d’azione dell’Italia per l’Open Gov. Si tratta di 34 azioni con cui il Paese fa un importante passo in avanti sui fronti della trasparenza e della partecipazione”. Cosi’ la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, intervenendo al convegno dedicato alla Giornata nazionale dell’innovazione.

Tra i punti del piano la ministra ha sottolineato “l’attivazione del Freedom of information act (Foia) con cui l’Italia può diventare leader sulla trasparenza”. Il decreto sul Foia è già stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e ora si attendono, entro fine anno, le linee guida dell’Anac per l’applicazione delle diverse novità. Il piano d’azione italiano per l’Open Gov è arrivato alla sua terza edizione “rafforzato”, ha spiegato la ministra, ricordando come la stesura del programma sia stata accompagnata da una consultazione pubblica. Le azioni in cui si articola il piano sono “quintuplicate” rispetto alle precedenti versioni.

La ministra è intervenuta anche in una audizione alla Camera davanti alla commissione Internet. “La riforma della pubblica amministrazione non può essere concepita come una riforma di vent’anni fa perché l’accelerazione dell’innovazione tecnologica ha dato uno strumento potente ai governi per l’allargamento potenziale dei diritti – ha sottolineato Madia – L’unico rischio che io vedo- spiega- è che bisogna fare attenzione al digital divide perché non diventi un mancato accesso ai diritti per coloro che non hanno accesso alla rete”.

Il ciclo di audizioni, presso la bibilioteca della presidenza della Camera, ha come obiettivo quello di sapere dal governo come ha tradotto in termini pratici il contenuto della mozione su Internet, approvata dall’aula nel novembre 2015. “Gli ultimi episodi ‘proiettati’ dal Web (il suicidio di Tiziana Cantone e il video dell’adolescente violentata in discoteca a Rimini, messo in rete da chi vi ha assistito senza reagire), richiamano – ha spiegato la presidente della Camera, Laura Boldrini – temi come il diritto all’oblio, la garanzia sul trattamento dei dati personali e l’educazione all’uso consapevole di Internet, elementi-chiave della comunicazione digitale che sono stati trattati dalla commissione”

“Ora – ha aggiunto Boldrini – dobbiamo continuare il nostro lavoro, per promuovere e diffondere i principi contenuti nella dichiarazione che, tra l’altro, è stata pubblicata in più lingue sul sito “Generazioni connesse.it”, progetto coordinato dal Miur e finanziato dalla commissione Ue, che ha avuto più di un milione di contatti. La dichiarazione verrà anche distribuita agli studenti della scuola di Sondrio dove, il 30 settembre prossimo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la ministra dell’Istruzione Stefania Gianni, inaugureranno l’anno scolastico”.

Il 17 ottobre, ha riferito ancora la presidente, Boldrini e Giannini firmeranno un protocollo d’intesa tra la Camera e il Miur che consentirà alla Camera di essere “parte attiva per la diffusione della dichiarazione nelle scuole e nella formazione degli operatori” che saranno chiamati a divulgarla. La commissione che ha elaborato la Carta era formata da 23 componenti, un rappresentante per ogni gruppo parlamentare e alcuni esperti ed è partita con un gruppo di lavoro coordinato dal professor Stefano Rodotà.

La commissione ha cominciato i propri lavori nel luglio 2014. Alla versione definitiva – dopo una consultazione on line durata 5 mesi, dalla quale sono arrivati “buoni spunti” – si è giunti nel luglio del 2015. “Successivamente – ha dichiarato Boldrini – la Camera ha approvato una mozione unitaria il 3 novembre 2015, che chiede al governo di mettere in atto i principi e gli strumenti contenuti nella “Dichiarazione dei diritti e dei doveri su Internet”. Per questa ragione, ha infine riferito Boldrini, si è aperto un nuovo ciclo di audizioni – iniziato oggi con l’intervento della ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia – orientato a capire come il governo ha tradotto in termini pratici i principi della mozione.

“Noi – ha concluso la presidente della Camera – non possiamo non essere pienamente coinvolti in questa iniziativa, visto che della trasparenza e dell’apertura abbiamo fatto noi per primi una battaglia”.

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