CYBERSECURITY

Madia: “Cybersecurity centrale nella riforma della PA”

Il ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione: “La sicurezza va di pari passo con l’azione riformatrice del governo”. Pin unico primo banco di prova

Pubblicato il 29 Set 2015

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“Il primo punto per sfruttare le opportunità del nostro tempo e mettere a disposizione dei cittadini uno Stato e una pubblica amministrazione semplici è utilizzare le nuove tecnologie. Ma non si può pensare di realizzare subito la pubblica amministrazione digitale, e di renderla sicura domani: deve essere sicura da subito. Per questo quando si parla del Pin unico insisto molto nel definirlo ‘Pin unico e sicuro’. All’Agid spetta la definizione degli standard, e c’è un’azione di coordinamento da parte del consigliere militare del presidente del Consiglio. Portiamo avanti la sicurezza di pari passo con le riforme”.

Lo ha detto Marianna Madia, ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, nel suo intervento conclusivo alla presentazione del rapporto sull’industria della Cybersecurity realizzato da Nomisma per Itway e presentato oggi a Roma.

“L’informatica e la tecnologia hanno rivoluzionato le nostre vite – ha proseguito – Ma l’Italia in questo contesto sconta un doppio ritardo. Nel campo della domanda siamo in coda in Europa, ma anche dal punto di vista dell’offerta il confronto con i servizi dei privati è impietoso. Fare acquisti online, dal biglietto aereo ai vestiti, è molto seplice, ma quando si tenta di avere un rapporto con la PA attraverso il web ci si rende conto che siamo in un’altra era geologica”.

Poi la Madia ha puntato sulle scelte del Governo per invertire questa tendenza: “Abbiamo deciso di puntare sull’obiettivo di far tornare il paese alla crescita economica, grazie anche a una serie di riforme, che hanno tutte un denominatore comune: la semplicità, con l’obiettivo che lo Stato sia un motore e non freno”.

“Tra qualche mese partiremo con l’identità digitale – ha aggiunto Madia – con un pin unico che dovrà diventare il codice identificativo traverso il quale ogni cittadino dovrà accedere ai servizi digitali della PA e adempiere ai propri doveri, all’insegna della trasparenza. La trasparenza attraverso la tecnologia previene a costo zero e alla radice la corruzione, e rende la politica più efficace contro sprechi e inefficienze: un modo in più per riavvicinare il cittadino alle istituzioni”.

“Lo studio presentato oggi è fondamentale, perché ci richiama alla percezione di cosa si sta facendo, di quali sono le vulnerabilità nuove, e mette in luce anche il potenziale di opportunità e le ricadute positive per il sistema Paese dell’intero settore – ha concluso Madia – Nel nostro Paese ci sono imprese serie e di eccellenza nel campo della cybersecurity: qui c’è la chiave che trasforma le vulnerabilità in un ulteriore volano di sviluppo e di crescita: PA e imprese non sono controparti, ma partner che devono camminare insieme”.

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