Microsoft punta sullo spazio per far decollare Bing

La casa di Redmond lancia il nuovo satellite WorldView-2: in ballo la definizione della mappe

Pubblicato il 15 Ott 2009

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A un anno esatto dal debutto “cosmico” di Google, Microsoft
lancia il nuovo satellite WorldView-2: la sfida ha come posta la
definizione delle mappe, uno dei business più promettenti della
Rete, perché la “partita di Internet” ora si gioca nello
spazio, scrive Repubblica. Protagonisti di questa nuova guerra
“assai poco fredda” per il dominio di Internet sono i motori di
ricerca, che hanno capito che tra i servizi più graditi dai loro
clienti ci sono le mappe e tutti i risultati e le indicazioni
basati sulla posizione geografica dell’utente.

Il nuovissimo satellite WorldView-2 di DigitalGlobe, lanciato nello
spazio con il logo di Bing, il motore di ricerca con cui Microsoft
vorrebbe insidiare il primato di Google, “è in grado di
trasmettere ogni giorno un milione di chilometri quadrati di
immagini in alta risoluzione della Terra”, scrive il giornale.
Qualche blogger comincia a preoccuparsi per la privacy, forse a
ragione: “Il WorldView-2 può vedere con chiarezza oggetti
piccoli fino a 46 centimetri, anche se le leggi americane
permettono la vendita per fini commerciali solo di immagini con
risoluzione superiore a 50 centimetri”. “Il timore che nasca un
nuovo Grande Fratello, capace di raccogliere e tenere sotto
controllo un’enorme mole di dati su milioni di utenti Internet,
è una delle principali armi dialettiche nelle mani dei detrattori
di Google”, continua il giornale. “Ed è ironico che Microsoft,
nel tentativo di guadagnare quote di mercato, si allinei al
concorrente proprio su un terreno tanto controverso.

Ma, con Google che tiene saldamente in mano un buon 90% del mercato
e Bing fermo a poco più del 3%, per l’azienda di Redmond le
mosse sembrano abbastanza obbligate”. Secondo gli analisti, Bing
potrà scalzare il predominio di Google solo con qualche funzione
“originale e clamorosa”. Il tallone d’Achille di Google
sarebbe “la relativa lentezza nel tenere sotto controllo il web
in tempo reale, cioè servizi di conversazione come Twitter dove
gli utenti si scambiano informazioni e notizie proprio mentre
accadono”. Conclude il giornale: “Sarà quello il prossimo
terreno di conflitto”; non a caso ogni tanto si diffondono rumors
su una possibile acquisizione di Twitter da parte di Google o
Microsoft. E se lo scontro sarà risolto “salomonicamente, con
Twitter pronto ad offrire i suoi servizi a entrambi i concorrenti
in cambio di un abbonamento, non sarà una buona notizia per
Microsoft”.

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