Sarà significativamente inferiore a quanto previsto inizialmente la valutazione dell’Ipo per l’unità di auto a guida autonoma di Intel, Mobileye. Secondo alcune fonti, l’offerta pubblica iniziale, che inizialmente avrebbe dovuto ottenere una valutazione di circa 50 miliardi di dollari, ora dovrebbe mirare a una cifra inferiore ai 20 miliardi e vendere un numero di azioni inferiore rispetto a quanto originariamente previsto. In questo modo, il produttore di chip e i suoi consulenti sperano di attirare gli investitori all’Ipo e scommettono sul fatto che i prezzi aumentino in modo significativo subito dopo l’inizio del trading. Da Intel per ora non è giunto alcun commento.
La previsione di una valutazione più bassa sarebbe il sintomo la flessione del mercato delle nuove quotazioni, con l’ambito delle Ipo tecnologiche che in particolare affronta la sua fase peggiore in quasi due decenni.
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Trimestrale in calo per Intel
Mobileye, che a inizio ottobre ha presentato la sua richiesta di Ipo negli Stati Uniti con l’intenzione di quotare le azioni sul Nasdaq sotto il ticker “MBLY”, punta ancora a dare inizio alle negoziazioni il 26 ottobre. Il giorno successivo, Intel dovrebbe riportare i risultati del terzo trimestre: secondo le previsioni Refinitiv, è possibile che il produttore di chip annunci un calo delle entrate, a seguito del crollo del mercato dei personal computer e dei problemi alla catena di approvvigionamento. Secondo quanto annunciato dall‘amministratore delegato Pat Gelsinger, la società tratterrà la maggior parte del denaro dall’Ipo di Mobileye e utilizzerà alcuni di questi fondi per costruire più impianti di chip.
I big dell’automotive fra i clienti Mobileye
Fondata nel 1999, Mobileye conta tra i suoi clienti Bmw, Audi, Volkswagen, Nissan, Honda e General Motors. Intel ha acquistato la società per circa 15,3 miliardi di dollari nel 2017. Basata a Gerusalemme, 3.100 dipendenti in 8 paesi (l’80% impiegati in ricerca e sviluppo, 2900 operativi in Israele), Mobileye ha sviluppato negli anni funzionalità di guida e sicurezza avanzate (come l’assistenza alla guida e il mantenimento della corsia utilizzando la telecamera), i chip e il software “EyeQ” (la società dichiara di averne vendute 117 milioni di unità).