Mooly Eden: “I chip vanno personalizzati”

Secondo il padre del Centrino (Intel) i processori vanno progettati su misura di utente. “Bisogna prevedere le esigenze future e ragionare almeno in prospettiva quinquennale”

Pubblicato il 18 Mar 2011

Oggi si vendono più di un milione di pc al giorno, dei quali circa
il 70% in Italia è rappresentato da computer portatili. Dieci anni
fa un notebook era per utenti aziendali ricchi, ora praticamente
invece chiunque può comprare un notebook». Questa la fotografia
scattata da Mooly Eden, Vice President e General Manager del Pc
Client Group di Intel e soprattutto il padre del Centrino.

Tenendo presente il trend di incremento dei salari da un lato e le
economie di scala dall’altro che riducono i prezzi dei pc, Intel
prevede che nel 2015 il Brasile e l’Europa dell’Est avranno una
penetrazione di pc consumer pari a quella italiana: “Se ora
infatti servono cinque-sette settimane di salario per comprare un
notebook, nel 2015 ne basteranno meno di due”, fa notare Erik
Reid, General Manager di Mobile Client Platforms di Intel.

Più difficile invece capire come sarà composto il mercato nel
2015: vincerà il tablet o saranno ancora i notebook a dominare?
Eden ritiene che “nessun device potrà arrivare a rimpiazzarne un
altro totalmente: ci troveremo di fronte a una coabitazione di
dispositivi, perché ognuno ha un suo spazio ed è adatto a
differenti utilizzi. Sicuramente tutti i device domestici saranno
in grado di comunicare tra di loro e di scambiarsi i dati senza i
problemi che conosciamo oggi.”

“D’altra parte – continua Eden – è cambiato il modo di
progettare i processori. Nel passato li facevamo sempre più
potenti e poi il software si incaricava di creare la user
experience. Ora invece ci chiediamo cosa vorrà fare la gente fra
cinque anni con un pc e progettiamo i processori di conseguenza.
Per esempio non avremmo adesso il video in alta definizione o le
funzioni di crittografia se non ci avessimo pensato cinque anni
fa”.

Il futuro, dunque, sembra essere già scritto: “Non interagiremo
più con i pc solo utilizzando la tastiera. Useremo una
‘comunicazione naturale’ di cui la voce sarà sicuramente
parte, così come i movimenti. E si potranno comandare i
dispositivi anche con lo sguardo”.

Gli utenti poi chiedono più sicurezza e proprio in questo senso va
letta l’acquisizione di McAfee, per 7 miliardi di dollari,
portata a termine da Intel alla fine del mese di febbraio.
“Lavoreremo per combinare il nostro hardware con il software
McAfee per migliorare la nostra offerta. Ma i nostri sforzi sono
rivolti anche ad altre tecnologie, come la Ipt (sviluppata insieme
con Verisign, ndr.), per eseguire in modo più sicuro transazioni
finanziarie, oppure la Intel Insider, che permette di scaricare in
modo sicuro film in alta definizione, oltre alla tecnologia
‘antifurto’ che consente di azzerare il contenuto di un pc
rubato mettendo dunque al riparo i dati degli utenti”.

Sul fronte aziendale Eden considera predominante il ruolo della
rete, nella sua incarnazione cloud, sempre però con la centralità
del pc: “Ritengo che sia importante avere diversi livelli di
virtualizzazione per consentire per esempio alle aziende di avere
una partizione sicura per i dati business e una invece personale
nella quale l’utente possa installare ciò che le policy
aziendali correttamente vietano”.
Anche nel campo delle batterie ci saranno evoluzioni significative,
“sia per quanto riguarda la durata sia il tempo di ricarica,
sebbene i migliori ingegneri siano stati attirati della ricerca
relativa alle automobili ibride”. Secondo Eden, “siamo oramai
vicinissimi al traguardo di garantire un’intera giornata di
lavoro senza alimentazione con una singola ricarica serale”.

Un’ultima notazione è relativa alle forme che assumeranno i
computer prossimi venturi: “Ne vedremo delle belle – commenta
Reid – con forme particolari e colori diversi. D’altra parte il
pc è un oggetto consumer e come tale è normale che sia un oggetto
‘modaiolo’ e che lo sia sempre più rispetto al passato”.

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