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Motorola Mobility, via 4000 dipendenti

Confermata la notizia data in anteprima dal Corriere delle Comunicazioni: il produttore di dispositivi mobili licenzia, chiude numerose sedi e semplifica i processi aziendali

Pubblicato il 10 Set 2012

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Motorola Mobility annuncia oggi 4.000 esuberi nel mondo, dislocati nelle diverse sedi locali della società, e rivela l’intenzione di “ridurre il numero di strutture e semplificare i processi operativi aziendali”. È la conferma della notizia pubblicata in anteprima cinque giorni fa dal “Corriere delle Comunicazioni” sulla volontà di Motorola Mobility di chiudere le sedi in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia e prevedere un forte ridimensionamento della presenza in Francia, Gran Bretagna e Germania.

Come spiega in un comunicato il produttore di dispositivi mobili statunitense “la decisione è parte integrante di un piano generale che ha come obiettivo una drastica riduzione delle spese, al fine di focalizzare la strategia aziendale sui mercati chiave”. L’azienda, acquistata ufficialmente lo scorso maggio da Google, tiene a precisare che queste decisioni sono state prese tenendo comunque conto delle “importanti conseguenze che portano e sono state imposte da una strategia globale della società, al fine di aumentarne la competitività e la profittabilità”.

Quanto alla riduzione del numero delle strutture e alla semplificazione dei processi aziendali, Motorola Mobility specifica che “questo cambiamento strategico non è stato deciso sottovalutandone gli effetti e la scelta di attuarlo è stata presa con l’intento di riemergere dal periodo attuale più forti di come eravamo nel passato”.

Sul fronte più strettamente sindacale, la company sostiene che “al momento si sta attuando, in alcuni paesi, il processo richiesto dalla legge, di consultazione/notifica con i rappresentanti dei dipendenti ed è intenzione dell’azienda seguire correttamente e nel pieno degli obblighi tutte le procedure previste in questi casi dai vari ordinamenti legislativi. Ogni piano formulato sarà soggetto alle applicazioni delle regolamentazioni delle consultazioni/notifiche”.

Infine assicura che “continuerà a lavorare con i suoi clienti durante un periodo di transizione e onorerà i contratti con i suoi service di post-vendita continuando a fornire supporto a tutti i clienti che hanno acquistato un prodotto Motorola”.

Il 22 maggio scorso Motorola è stata venduta ufficialmente al colosso di Mountain View per 12,5 miliardi di dollari. Quasi subito però fonti interne avevano riferito ai media di un forte stato di tensione e timori per possibili tagli al personale. In particolare era circolata l’ipotesi che la vera intenzione del “re” dei motori di ricerca fosse soltanto di entrare in possesso del portafoglio brevetti particolarmente ricco di Motorola e del suo know-how, disinteressandosi completamente al brand. Ipotesi che trova ogni giorno ulteriori conferme.

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