IL DEAL

Nokia-Alu, doppio appello Fiom: “Tutelare il lavoro e rilanciare la politica industriale”

La segretaria nazionale Roberta Turi sulla fusione: “Stoppare l’emorragia di posti”. E al governo dice: “La partita di gioca insieme alla strategia per la banda ultralarga”. Allarme degli analisti. Credit Suisse: “Dal deal più rischi che benefici”

Pubblicato il 16 Apr 2015

F.Me.

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Tutelare l’occupazione. L’appello è lanciato dalla Fiom-Cgil all’indomani dell’acquisizione di Alcatel-Lucent da parte di Nokia.

L’opreazione, sottolinea Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom, “ennesima tappa di un processo di concentrazione dei grandi gruppi delle telecomunicazioni, è un fatto rilevante che pone allo stesso modo rilevanti preoccupazioni sul futuro di questo settore industriale e sulle conseguenze occupazionali”.

“L’esperienza delle precedenti fusioni, che hanno riguardato anche Alcatel-Lucent e Nokia, mostra che accorpamenti di questa portata producono spesso sovrapposizioni e ricadute negative sull’occupazione – ricorda la sindacalista – Queste due multinazionali hanno cancellato in Italia moltissimi posti di lavoro: anche in questi giorni le organizzazioni sindacali stanno lottando con i lavoratori per impedire, in Alcatel Lucent, il licenziamento di 42 lavoratori. La Nokia ha licenziato in Italia, pochi mesi fa, più di 100 lavoratori”.

In questo contesto il processo richiede quindi una grande attenzione da parte delle organizzazioni sindacali, sia a livello internazionale che a livello nazionale e locale.

“La Fiom ritiene che su questa partita si debba misurare la reale volontà delle istituzioni, a partire dalla presidenza del Consiglio che coordina le strategie per la banda ultralarga e per la crescita digitale, di attuare una politica industriale in un settore strategico che ha subìto fortissimi ridimensionamenti, con pesanti processi di ristrutturazione ancora in corso – conclude Turi – La Fiom si mobiliterà e incalzerà il Governo per tutelare l’occupazione della nuova azienda, sempre dalle parte delle lavoratrici e dei lavoratori.

Intanto gli analisti pongono l’accento sui rischi potenziali legati al deal. “Anche se riconosciamo che la fusione con Alcatel-Lucent offrirà a Nokia un vantaggio di scala e una buona offerta di prodotti per quanto riguarda le telecomunicazioni, prevediamo rischi potenziali relativi alle cattive sinergie dei ricavi, all’integrazione delle piattaforme Wi-Fi e all’esecuzione del pianificato programma di ristrutturazione”l L’analisi è Credit Suisse, secondo cui questi rischi potrebbero superare i benefici. “Stimiamo ancora un certo margine di upside, ma non è più attraente come prima”, precisa la banca. Il deal porterà delle complessità, potrebbe verificarsi una lunga attesa per le sinergie e ci saranno incertezze sui tagli dei costi. Credit Suisse taglia il rating di Nokia a neutral da outperform.

Per l’acquisizione di Alu, Nokia ha riconosciuto un valore di 15,6 miliardi di euro. La fusione, che avverrà tramite un’offerta pubblica di acquisto e scambio nel 2016, creerà il secondo gruppo mondiale di reti di telefonia mobile (il maggior business di Nokia da quando ha venduto il settore smartphone a Microsoft) dopo la svedese Ericsson.

L’accordo prevede la cessione agli azionisti di Alcatel-Lucent di 0,55 azioni della nuova compagnia, per ognuno dei loro titoli. L’azionariato sarà composto per due terzi dall’attuale azionariato Nokia e per un terzo da quello di Alcatel-Lucent. La nuova compagnia userà il nome di Nokia, il quartier generale della corporate avrà base in Finlandia e sarà diretta dall’attuale management di Nokia. L’azienda finlandese ha sottolineato che il concambio rappresenta una valorizzazione del titolo del gruppo francese del 34% rispetto alla media degli ultimi tre mesi.

Nel nuovo organigramma, il presidente sarà Risto Siilasmaa mentre Rajeev Suri sarà l’amministratore delegato. Il nuovo board sarà composto da 9 membri, di cui tre espressione francese e dei quali uno sarà il vice presidente. Sulla base dei risultati 2014, il nuovo colosso mondiale presenta un giro d’affari di 25,9 miliardi di euro, con un margine operativo di 10 miliardi e un utile betti di 1,13 miliardi (Nokia ha generato profitti per 1,17 miliardi mentre Alcatel-Lucent ha chiuso in rosso per 34 milioni).

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