Nvidia e OpenAI hanno pubblicato una lettera di intenti che annuncia una partnership strategica, definita “storica”. Si tratta di un progetto di infrastrutturazione del valore di 100 miliardi di dollari volto a implementare almeno 10 gigawatt di sistemi Nvidia, data center in grado di supportare l’intelligenza artificiale di nuova concezione di OpenAI. L’obiettivo dichiarato è quello di addestrare ed eseguire la prossima generazione di modelli nel percorso verso la creazione della superintelligenza.
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La nuova fase inaugurata dalla partnership strategica
OpenAI è cresciuta fino a oltre 700 milioni di utenti attivi settimanali e vanta una solida adozione da parte di aziende globali, piccole imprese e sviluppatori. Sul piano strategico, adesso, l’azienda collaborerà con Nvidia come partner di riferimento per il calcolo e il networking per i suoi piani di crescita nel settore dell’intelligenza artificiale. OpenAI e Nvidia puntano a ottimizzare congiuntamente le loro roadmap per il software di modellazione e infrastruttura di OpenAI e per l’hardware e il software di Nvidia.
“Nvidia e OpenAI si sono sostenute a vicenda per un decennio, dal primo supercomputer Dgx alla svolta di ChatGpt”, commenta Jensen Huang, fondatore e ceo di Nvidia. “Questa partnership di investimento e infrastruttura segna il prossimo passo avanti: l’implementazione di 10 gigawatt per alimentare la prossima era dell’intelligenza”.
Per Sam Altman, co-fondatore e ceo di OpenAI, “tutto inizia con il calcolo. L’infrastruttura informatica sarà la base dell’economia del futuro e utilizzeremo ciò che stiamo costruendo con Nvidia per creare nuove innovazioni nell’intelligenza artificiale e per consentire a persone e aziende di sfruttarle su larga scala”.
La roadmap del piano
L’investimento in OpenAI si aggiunge ad altri recenti impegni di Nvidia, tra cui l’acquisizione di una partecipazione di 5 miliardi di dollari in Intel e un investimento da 700 milioni di dollari nella startup britannica di data center Nscale, nell’ambito del più ampio piano Stargate UK.
Le risorse iniziali, che prevedono l’implementazione dei sistemi di nuova generazione Vera Rubin, dovrebbero essere disponibili nella seconda metà del 2026.
Con questa operazione, Nvidia si unisce a una serie di partner di alto profilo di OpenAI. Tra gli investitori che hanno recentemente partecipato a un round di finanziamento da 500 miliardi di dollari, figurano infatti nomi come Microsoft, con cui OpenAI ha un accordo strategico, Thrive Capital e SoftBank.
La notizia ha avuto un impatto immediato sul mercato: le azioni di Nvidia sono aumentate di oltre il 4%, raggiungendo un massimo storico.
Il punto di vista degli analisti
Al di là degli effetti contingenti in borsa, Il maxi investimento genererà ovviamente immediate ripercussioni di medio termine anche sull’economia reale delle due aziende e non solo, come evidenziano alcuni analisti interpellati da Reuters.
Secondo Matt Britzman, senior equity analyst presso Hargreaves Lansdown, “per Nvidia, il premio è enorme: ogni gigawatt di capacità di data center AI vale circa 50 miliardi di dollari di fatturato, il che significa che questo progetto potrebbe valere fino a 500 miliardi di dollari. Scegliendo OpenAI come partner strategico e co-ottimizzando le roadmap hardware e software, Nvidia garantisce che le sue GPU rimangano la spina dorsale dell’infrastruttura AI di prossima generazione. Il mercato è chiaramente abbastanza grande per più attori, ma questo accordo sottolinea che, in termini di scala e profondità dell’ecosistema, Nvidia sta ancora dettando il passo, e alzando la posta in gioco per tutti gli altri”.
Jacob Bourne, analista tecnologico di Emarketer, allarga lo sguardo: “La domanda di GPU Nvidia è di fatto integrata nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale di frontiera e accordi come questo dovrebbero anche attenuare le preoccupazioni relative alle vendite perse in Cina. Inoltre, getta acqua sul fuoco sull’idea che i produttori di chip rivali o i chip interni delle piattaforme Big Tech siano anche solo lontanamente vicini a compromettere la leadership di Nvidia. Per OpenAI, questo rappresenta un segnale di maggiore indipendenza, poiché continua a diversificarsi rispetto alla partnership con Microsoft e a correre per sviluppare i suoi modelli di prossima generazione”.
Per Anshel Sag, analista principale di Moor Insights & Strategy, l’investimento “rafforza la partnership tra le due aziende, che esiste fin dall’inizio di OpenAI. Questo convalida anche i numeri di crescita a lungo termine di Nvidia, con volumi e capacità di calcolo così elevati, consentendo a OpenAI di raggiungere clienti ancora più grandi”.
Ben Bajarin, ceo di Creative Strategies, società di consulenza tecnologica, rimarca invece che Nvidia sta “semplicemente consentendo a OpenAI di soddisfare la crescente domanda e, a questo punto, sappiamo che c’è una crescente domanda di GPU Nvidia, perché è principalmente su queste che gira OpenAI”.
D’altronde, “sembra che Nvidia stia investendo nel suo cliente più importante. Questi accordi possono essere vantaggiosi per entrambe le parti”, sottolinea Kim Forrest, chief investment officer, Bokeh Capital, che avverte: “possono anche presentare dei rischi. Essere totalmente collegati tra loro può causare miopia e può rappresentare un punto di ingresso per altri concorrenti nel settore dei chip, che potrebbero entrare in altre aziende di intelligenza artificiale e conquistarle. Non siamo convinti che il modello LLM sia la tecnologia che creerà l’enorme produttività che tutti si aspettano”.
Per Gil Luria, analista di D.A. Davidson, “sebbene l’annuncio sia positivo per la capacità di OpenAI di crescere, temiamo che Nvidia sia diventata l’investitore di ultima istanza, salvando gli impegni eccessivi di OpenAI”, mentre David Wagner, portfolio manager di Aptus Capital Advisors, dice che
“Nvidia continua a puntare sull’intelligenza artificiale, poiché abbiamo sempre pensato che il ceo Jensen Huang avrebbe voluto investire in fabbriche di intelligenza artificiale. Questo annuncio arriva molto prima di quanto molti si aspettassero”.