PRIVACY

Obama, meno poteri all’Nsa: intercettazioni nelle casseforti delle telco

Il presidente Usa promulga il “Freedom Act” passato in Senato. L’intelligence dovrà chiedere agli operatori accesso alle informazioni solo con mandato dei giudici o della Polizia

Pubblicato il 03 Giu 2015

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Il vuoto che si era aperto negli Usa dopo la decadenza del Patriot Act, il 31 maggio, è stato colmato, e le attività di intelligence sulle comunicazioni dell’Nsa possono riprendere con le nuove regole dopo due giorni di “black out”. ll Senato degli Stati Uniti ha dato l’ok, con 67 voti a favore e 32 contrari, alla nuova legge che stabilisce dei limiti alle possibilità per la National security agency di intercettare le telefonate e raccoglierne i dati.

Secondo le nuove regole stabilite dallo “Usa freedom Act”, che era passato alla Camera il mese scorso, non sarà più possibile per l’intelligence procedere a sistematiche registrazioni dei dati telefonici, come stabiliva il provvedimento adottato all’indomani dell’attentato alle Twin Towers: I dati delle intercettazioni, che fino a oggi erano prelevati e immagazzinati direttamente dall’Nsa, dovranno invece essere gestiti e conservati dalle telco. Queste li potranno fornire ai servizi di intelligence solo su richieste certificate da un’ordinanza giudiziaria o delle forze di polizia.

Il cambiamento si è reso necessario, con il sostegno della Casa Bianca, dopo le polemiche che si erano scatenate in seguito alle rivelazioni di Edward Snowden, che avevano scatenato polemiche in America e su scala internazionale.

Al momento del varo della legge in senato il presidente Obama si era immediatamente detto “felice”, impegnandosi a firmare il provvedimento “il prima possibile”. Obama aveva fortemente voluto questa revisione delle norme per trovare un compromesso che permettesse di difendere la privacy ma anche la sicurezza degli americani.

Tuttavia l’approvazione finale al Senato si era spostata in avanti per le obiezioni sollevate dal Senatore Rand Paul, che con una serie di strategie era riuscito a far decadere, anche se per due giorni, il sistema di intercettazioni che era stato legalizzato con il Patriot Act: “Non è un dannato affare del governo con chi parlo al telefono”, aveva più volte detto ai suoi sostenitori Rand Paul, prendendo una  una presa di posizione in controtendenza rispetto al resto del partito repubblicano, che avrebbe preferito mantenere inalterate le regole del Patriot Act, come riassunto dalla posizione del leader della maggioranza in Senato, Mitch McConnell, che ha parlato di questa legge come di “una vittoria per coloro che hanno complottato contro il Paese”.  

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