IL CASO

Pelé contro Samsung: chiesti 30 milioni per violazione dei diritti d’immagine

La star brasiliana fa causa al colosso sud-coreano e chiede un maxi-risarcimento. Al centro della disputa una pubblicità che ritrae un uomo anziano “molto simile” all’ex calciatore

Pubblicato il 31 Mar 2016

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Una star mondiale del calcio contro uno dei più grandi colossi del mercato hi-tech. Non è una trovata di marketing, ma l’ultima battaglia legale che dovrà affrontare Samsung citata in causa da Pelé. Niente brevetti e fisco, ma una questione legata ad una presunta violazione dei diritti d’immagine per la quale la stella brasiliana ha chiesto un risarcimento da 30 milioni di dollari.

Nel mirino dei legali di Pelé una pubblicità che ritrae metà volto di un uomo anziano di colore che, secondo gli avvocati, “somiglia molto a Pelé”, e a fianco un televisore che trasmette immagini di calciatori intenti ad effettuare delle sforbiciate, ossia i gesti tecnici che hanno reso il grande rivale di Maradona in tutto il mondo.

La pubblicità di Samsung, sostiene la difesa di Pelé, “confonde i consumatori e va a danneggiare il valore dei diritti di immagine” dell’ex calciatore, che ha accordi di sponsorhip con altre società, tra cui Volkswagen, Procter & Gamble ed Emirates. ”L’obiettivo è ottenere il giusto compenso per l’uso autorizzato dell’identità di Pelé e prevenire utilizzi non autorizzati futuri”.

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