CHE BROADBAND FA

Più Stato o meno Stato? Reti in cerca d’autore

Gli utenti Internet residenziali riconoscono un ruolo guida agli operatori di telecomunicazioni per garantire una estesa copertura del territorio. La rubrica di Cristoforo Morandini

Pubblicato il 09 Ott 2015

Cristoforo Morandini, Partner EY

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Le rilevazioni di metà anno dell’Osservatorio Ultra Broadband sono l’occasione per fare il punto sulle aspettative di cittadini e imprese nei confronti della leadership per la costruzione delle reti fisse di nuova generazione.

La rilevazione di giugno 2015 evidenzia una situazione sostanzialmente diversa a seconda delle persone interpellate. Gli utenti Internet residenziali riconoscono un ruolo guida agli operatori di telecomunicazioni e, implicitamente, alle logiche di mercato per garantire un’estesa copertura del territorio.

Allo Stato viene riconosciuto un ruolo sussidiario nel 16% dei casi, mentre per il 20% degli intervistati la realizzazione delle nuove reti passa da una partnership tra pubblico e privato. E’ interessante notare come siano le imprese, e in particolare quelle di medie dimensioni, a ritenere necessario un maggiore intervento dello Stato per garantire i più elevati prestazionali nelle aree di interesse produttivo. Di fatto, l’esperienza maturata nella realizzazione delle reti a banda larga e le difficoltà prestazionali tuttora presenti in molti distretti produttivi, portano ad una maggiore consapevolezza delle difficoltà che incontrerà il processo di implementazione delle nuovi reti nelle aree a minore densità abitativa. Per le imprese minori, il profilo è più simile a quello dei cittadini, ma nell’insieme l’aspettativa è che lo Stato, direttamente o indirettamente, debba svolgere un ruolo attivo nella costruzione di una nuova infrastruttura strategica per la competitività del Paese.

Gli estensori dei piani per la banda ultralarga sono avvisati.

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