Pizzetti: “Serve un Wto per la protezione dei dati personali in Rete”

Il Garante per la Privacy chiede un impegno globale per combattere il cybercrime. “Tutti i Paesi ratifichino la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica”

Pubblicato il 25 Mar 2010

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Per garantire che la lotta contro i crimini informatici sia
efficace ma che allo stesso tempo ci sia anche una forte protezione
per i dati personali e quelli delle aziende occorrono regole a
livello globale. È questo il pensiero espresso oggi dal Garante
della Privacy, Francesco Pizzetti, intervenuto oggi a Strasburgo
alla conferenza del Consiglio d'Europa sulla criminalità
informatica.
Pizzetti ha ricordato come l'Unione Europea sia “molto forte
sia sul fronte del rispetto alla protezione della privacy sia su
quello delle sicurezza. Il Trattato di Lisbona rafforzerà
ulteriormente la collaborazione in questi due ambiti''.

“Questo però non basta – ha avvertito il Garante -. Serve una
sorta di Wto per la protezione dei dati sulla Rete e allo stesso
tempo è necessario che tutti i Paesi e ratifichino la Convenzione
sulla criminalità organizzata del Consiglio d'Europa al fine
di applicarne i principi”.  A sostenere l’appello di Pizzetti
gli oltre 300 esperti intervenuti alla conferenza che hanno
invitato i governi ad aderire a un documento che è “un ottimo
strumento di difesa”.

Dalla Conferenza è giunto un forte richiamo all’Icann perché
controlli con più attenzione i dati forniti da chi opera la
registrazione per l'apertura di un sito web. Dai dati resi noti
oggi è emerso che piu' del 50% delle informazioni fornite per
la registrazione sono false e questo rende poi impossibile
rintracciare chi abbia creato un sito web per fini criminali.

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