LA RICERCA

Polimi: internauti “convergenti”, uno su due usa più device

La ricerca di Laboratorio ConMe evidenzia che il 55% degli italiani tra i 16 e i 64 anni utilizza in contemporanea pc, cellulari, tablet e altri dispositivi. Fra i più “attivi” il premier Matteo Renzi

Pubblicato il 07 Apr 2014

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Continuano a crescere gli internauti “convergenti”, ovvero quelli che vanno in Rete con più dispositivi contemporaneamente.

Se pochi anni fa su Internet si navigava solo sul computer di casa, e nemmeno tutti i giorni, oggi, dopo pochi anni, la situazione si è già ribaltata: il 55% dei connazionali tra i 16 e i 64 anni utilizza in contemporanea pc, cellulare, tablet, ma anche smart tv, e-book reader o console multimediali “per fruire contenuti mediali con intensità e frequenza superiore alla media”. Sono i dati emersi dall’edizione 2013 del Laboratorio ConMe, presentati oggi al Politecnico di Milano.

Secondo i curatori della ricerca intitolata “Il valore della convergenza”, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, costantemente connesso al web, “è il paradigma di una nuova cultura digitale”. Le ultime rilevazioni (novembre 2013) parlano di 23,4 milioni di individui, circa il 45% della popolazione italiana maggiore di 14 anni. Se ci concentriamo sulla popolazione attiva (16-64 anni), questa tocca ora il 55% con una crescita del 5% rispetto al gennaio del 2013. A livello socio-demografico, il picco massimo si posiziona nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni: toccando il 72% della popolazione. In crescita anche i cosiddetti ‘silver surfer’.I potenziali convergenti si concentrano per il 28% nel Nord Ovest, per il 21% nel Nord Est, per il 25% nel Centro e infine per il 26% nel Sud e nelle Isole. Il 38% dei convergenti svolge la professione di impiegato o quadro. Come è prevedibile, il loro livello di reddito è superiore rispetto alla media italiana.

Inoltre, 10 milioni di italiani con più di 14 anni sono “multi-screen” e utilizzano almeno 3 schermi diversi ogni giorno, senza differenze tra giorni feriali e weekend: solitamente pc, smartphone e tablet. Le interazioni su Internet sono soprattutto nei “momenti canonici, come a cena, a pranzo e dopocena, ma occorre considerare ben 8 milioni di italiani fruiscono nella mobilità quotidiana per raggiungere il posto di lavoro”. Ci sono picchi anche “nei tempi interstiziali, e nei tempi del lavoro, sia mattina che pomeriggio”. Inoltre, rispetto al 2012 aumenta il numero di convergenti “che fanno esperienze mediali prima di andare a dormire”.

Anche il tipo di ricerche e interessi che si fanno su Internet è un po’ lo specchio dei tempi: analizzando il rapporto tra marca e consumatore, per il Laboratorio ConMe al primo posto svetta la televisione (47%), seguita a ruota da riviste e giornali (28%). E sono 13,2 milioni gli italiani che usano la pubblicità “come fonte d’informazioni su marche e prodotti. Le persone esposte ad esempio ad uno spot tv di marche preferite si attivano su piùpiattaforme: sito internet dell’azienda, profilo ufficiale su Facebook, app della marca; oppure cercano informazioni attraverso motori di ricerca e social network. O ancora commentano sui social network, o addirittura vanno a cercare lo spot televisivo su Internet, per poi condividerlo sui propri spazi social”. La pubblicità, insomma, pare sfruttare bene questa onnipresenza di Internet, e il ritorno d’immagine è più intenso: anche perché, conclude l’indagine, “in un negozio il consumatore convergente ottiene abitualmente le informazioni su marche e prodotti proprio come gli accade con la pubblicità, ma con un’intensità e un coinvolgimento personale più forte”.

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