Poste Italiane si prepara a giocare un ruolo di primo piano nella governance e nelle strategie industriali di Tim, mentre attende il via libera definitivo dell’Antitrust all’acquisizione del 24,81% del capitale del gruppo guidato da Labriola. L’obiettivo non è solo finanziario, ma profondamente industriale: attivare sinergie operative, ridurre i costi, aumentare i ricavi e rafforzare le alleanze tecnologiche in settori strategici come cloud computing, logistica e digitalizzazione della pubblica amministrazione.
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Un’alleanza a tre con Amazon
Il cuore della nuova visione strategica ruota attorno all’asse Poste-Tim-Amazon. Poste Italiane è già un partner consolidato di Amazon nella logistica dell’e-commerce e nella fornitura di servizi cloud tramite Aws (Amazon Web Services). Ora l’amministratore delegato Matteo Del Fante – come riporta La Repubblica – punta a coinvolgere anche Tim che ha già in campo una collaborazione con Google Cloud, portata avanti attraverso la controllata Noovle.
Del Fante è atteso a Seattle nelle prossime settimane per discutere direttamente con Amazon nuove opportunità di collaborazione. Secondo quanto riportato da quotidiano, i colloqui preliminari con il colosso americano riguarderebbero proprio un’estensione dei servizi digitali, che potrebbe coinvolgere anche Tim. L’obiettivo è costruire un ecosistema tecnologico e logistico integrato, in grado di accelerare la transizione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione, anche in vista dell’implementazione del Polo Strategico Nazionale (Psn), progetto di infrastruttura cloud per la PA di cui Tim è partner insieme a Leonardo, Sogei e Cdp.
Riorganizzazione industriale e nuovi servizi per le pmi
L’investimento in Tim, se approvato dall’Antitrust, permetterà a Poste di sviluppare contratti di fornitura congiunti, nuovi servizi destinati soprattutto alle piccole e medie imprese attraverso la controllata Poste Enterprise, e sinergie in ambiti strategici. Poste punta infatti ad integrare le rispettive piattaforme e competenze per rafforzare l’offerta digitale a livello nazionale.
Nel contesto della nuova governance di Tim, che sarà ridefinita dopo l’assemblea del prossimo 24 giugno, si profila la nomina di due rappresentanti di Poste nel consiglio di amministrazione dell’operatore telefonico. Tra i nomi circolati ci sono quello del direttore generale Giuseppe Lasco e, meno probabilmente, dello stesso Del Fante, il quale potrebbe preferire mantenere un ruolo di coordinamento esterno.
TIM e le sfide del cloud: un mosaico di partner
Mentre Poste “studia” per rafforzare le sinergie, Tim continua a diversificare le alleanze tecnologiche. Oltre a Google (tramite Noovle), la telco italiana ha avviato collaborazioni con Oracle, Microsoft e Aws, segnale di una strategia aperta e competitiva nel campo del cloud. Un mosaico di partner che potrebbe rivelarsi decisivo nei progetti di digitalizzazione della PA, in un contesto sempre più affollato e regolamentato.
Il traino internazionale: i numeri positivi di Tim Brasil
A rafforzare il quadro positivo per il gruppo contribuiscono i risultati di Tim Brasil, che ha chiuso il primo trimestre 2025 con ricavi in crescita del 4,9% a 6,4 miliardi di reais (pari a circa un miliardo di euro) e un utile netto in aumento del 56%, pari a 125 milioni di euro. Numeri che confermano la solidità dell’asset estero di Tim e la sua capacità di generare valore, elemento strategico anche per sostenere i piani di sviluppo in Italia. Sono previsti per oggi i conti della capogruppo.