SWEEP DAY 2014

Privacy, la lente del Garante anche sulle app

L’authority aderisce all’iniziativa del Global privacy enforcement network e mette sotto esame le applicazioni mediche per smartphone e tablet. L’obiettivo è verificare il grado di trasparenza e capire quale uso viene fatto delle informazioni sensibili degli utenti

Pubblicato il 06 Mag 2014

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La lente del Garante per la privacy è puntata sulle app, per verificare il grado di trasparenza sull’uso delle informazioni degli utenti italiani, le autorizzazioni richieste loro per scaricare le applicazioni e il rispetto della normativa italiana sulla protezione dati. L’azione del Garante si inserisce nel “Privacy Sweep 2014”, iniziativa promossa dal Global Privacy Enforcement Network (Gpen), la rete internazionale nata per rafforzare la cooperazione tra le Autorità della privacy di diversi Paesi, di cui il Garante italiano fa parte.

“Le applicazioni mobili sono sempre più diffuse – sottolinea Antonello Soro (nella foto), Presidente dell’Autorità italiana – Chi possiede uno smartphone normalmente ha attive in media 40 applicazioni che offrono servizi di vario genere, ma che sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati personali, per esempio accedendo alla rubrica telefonica, alle foto oppure utilizzando dati di localizzazione. Spesso tutto ciò avviene senza che l’utente dia un consenso libero ed informato e questo può comportare rischi per la privacy. Occorre dunque un’adeguata definizione di garanzie e misure a tutela dei dati personali e a questo risponde l’iniziativa del Gpen”.

“Le 28 Autorità che fanno parte del network – si legge in una nota del Garante – effettueranno dunque un’indagine a tappeto per esaminare alcune app e inseriranno le informazioni raccolte in un report, nel quale sono presenti indicatori che consentono di verificare caratteristiche e funzionalità delle app e la loro conformità alle diverse normative nazionali sulla privacy”.

L’ambito prescelto dal Garante italiano è quello delle applicazioni mediche, “un settore – spiegano dall’authority – che presenta profili molto delicati, riguardando dati sanitari, e che risulta in crescente sviluppo. Gli ‘sweepers’ dell’Authority concentreranno dunque il loro esame su alcune app italiane e su alcune di quelle straniere individuate tra le 50 più importanti disponibili sulle varie piattaforme, da Android a iOs a Windows. Gli eventuali profili di violazione della privacy rilevati saranno valutati dal Garante ai fini di possibili interventi prescrittivi o sanzionatori”.

Le indagini saranno effettuate nell’arco di una intera giornata tra il 12 e il 18 maggio, settimana individuata da Gpen per coordinare l’azione.

Tra gli obiettivi dell’iniziativa, i cui risultati verranno resi pubblici in autunno, ci sono quello di accrescere la consapevolezza della necessità di proteggere i dati personali, di favorire il rispetto delle norme a salvaguardia degli utenti, di sviluppare azioni di sensibilizzazione e formazione del pubblico sull’uso delle applicazioni mobili e di promuovere iniziative globali sulla privacy.

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