GIUSTIZIA

Processo penale, avanti verso lo switch off digitale. Ecco le novità

In Gazzetta le norme per le notifiche telematiche da parte delle cancellerie della Cassazione. Il ministro Orlando: “Tecnologia fondamento di una organizzazione più efficiente della giustizia”

Pubblicato il 29 Set 2017

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Prosegue l’opera di complessiva innovazione degli aspetti organizzativi e normativi legati al processo telematico. In Gazzetta ufficiale il decreto firmato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando con il quale vengono autorizzate le notificazioni a persona diversa dall’imputato a cura delle cancellerie della Corte Suprema di Cassazione. Il decreto sarà in vigore a decorrere dal quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione. “Dopo il via libera nel gennaio 2016 alle comunicazioni e notificazioni da parte delle cancellerie delle sezioni civili della Suprema Corte, oggi facciamo un altro grande passo avanti, questa volta nel settore penale” commenta il Guardasigilli, Andrea Orlando.

“D’altronde un processo moderno deve rinnovarsi anche nello stile degli atti processuali: le sentenze, come gli atti della difesa, non sono fine a se stessi ma debbono servire al processo – spieg il ministro – L’inevitabile cambiamento culturale richiesto nell’approccio al processo nelle sue diverse fasi è legato anche alle misure di degiurisdizionalizzazione, oggetto di ripetuti interventi normativi e organizzativi che abbiamo messo in campo in sintonia e piena collaborazione con magistrati, avvocati e operatori del diritto, ha aggiunto”.

Il primo presidente della Corte suprema di Cassazione, Giovanni Canzio, ha espresso soddisfazione per il traguardo conseguito. “Sono certo che, come è avvenuto per il giudizio civile, anche quello penale di legittimità beneficerà dei vantaggi, in termini di efficienza e di più razionale organizzazione del lavoro di cancelleria, derivanti dalladozione della tecnologia telematica – commenta – Il sistema delle notificazioni telematiche nel giudizio penale di cassazione rappresenta, del resto, un ulteriore, significativo tassello di un processo di innovazione che vede fortemente impegnata la Corte negli ultimi anni.”

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