SERVIZI INTERNET

Nucara (Federalberghi): “Una chance in più per le Pmi”

Il dg commenta a CorCom il provvedimento sui servizi Internet e la net neutrality: “Maggiore libertà per gli utenti e maggiore equilibrio in un mercato dominato dalle big company”

Pubblicato il 06 Lug 2016

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Una legge che, una volta approvata, si tradurrà in maggiore libertà per gli utenti. E’ il commento di Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi, sulla proposta di legge sul libero accesso ai servizi Internet a cui la Camera ha dato il via libera.

“Apprezzo soprattutto il principio del libero accesso a software, contenuti e servizi – dice Nucara a CorCom – Mi aspetto che ciò si traduca in maggiore libertà per gli utenti, che talvolta vengono indotti, più o meno ‘spontaneamente’ a preferire determinare soluzioni”. Per Nucara ci sono importanti “analogie con la norma, altrettanto importante, che si sta discutendo in questi giorni in Senato, nell’ambito del disegno di legge concorrenza, per porre fine alle clausole vessatorie che oggi vengono imposte agli alberghi dai grandi portali di prenotazione”.

“La strumentazione tecnica è differente – spiega il manager – ma in entrambi i casi lo scenario è costituito da un mercato in cui grande parte delle transazioni si svolge per via telematica, in un contesto asimmetrico, caratterizzato dal confronto tra un’offerta parcellizzata, composta in prevalenza da piccole e medie imprese, ed una domanda che tende ad essere governata da pochi grandi operatori globali”.

Per quanto riguarda i vantaggi, Nucara si aspettaun mercato più concorrenziale e più efficiente, dal quale tutti gli attori, i cittadini, le imprese e gli stessi operatori delle comunicazioni, non potranno che trarre beneficio. Prova ne sia il fatto che anche i grandi player, intervenendo in Parlamento, sembrano aver apprezzato l’approccio equilibrato della proposta”.

Scopo della proposta di legge che porta la firma del deputato Sc, Stefano Quintarelli, è promuovere la concorrenza, tutelando la libera scelta del cliente e porre regole chiare su temi come il traffic management, lo zero rating e le applicazioni usate. Il provvedimento punta a qualificare “il servizio di accesso a internet al fine di evitare ex ante offerte commerciali ingannevoli e stabilisce i limiti della gestione del traffico praticabile dagli operatori e delle relative modalità di offerta commerciale, nel rispetto del principio che la scelta di eventuali prestazioni deve essere effettuata liberamente dall’utente”. Il testo è in calendario per l’approvazione alla Camera il prossimo 7 luglio e poi passerà al Senato per l’ok definitivo.

Inoltre intende fissare “il diritto degli utenti di reperire liberamente contenuti, servizi e applicazioni legali, su qualunque piattaforma, senza alcun condizionamento da parte del gestore”.

All’articolo 2 del progetto di legge, che ha iniziato il proprio percorso lo scorso 6 maggio, si legge che “un servizio fornito da un operatore che consente l’accesso a una porzione o a un sottoinsieme di servizi della rete internet non può essere qualificato nell’offerta commerciale al pubblico, né direttamente né indirettamente” descrivendolo come “servizio di accesso alla rete internet o con denominazioni idonee a far ritenere che il servizio garantisce l’accesso alla rete internet”. Ovvero bisogna esplicitare che il servizio di accesso non è alla rete internet, ma “solo a un sotto insieme dei servizi e siti internet”.

Né, si legge ancora nel progetto di legge in relazione ai limiti della gestione del traffico, è consentito agli operatori “ostacolare” o “rallentare rispetto alla velocità alla quale sarebbe fornito a un utente nella stessa area avente la medesima capacità di banda e con accesso illimitato alla rete internet, l’accesso ad applicazioni e servizi internet”.

Al divieto si applica comunque l’eventuale deroga in base alla quale le misure devono essere “necessarie”, “comunque per brevi periodi”, e per ragioni relative a: riduzione degli “effetti della congestione del traffico nella rete internet”; “preservare l’integrità e la sicurezza della rete”; limitare la “trasmissione a un utente finale di comunicazioni non richieste, previo consenso dello stesso utente; l’attuazione “di un provvedimento legislativo applicabile all’utente o al sito ovvero a un ordine del tribunale competente”.

Nella proposta di legge si specifica anche che gli operatori “possono commercializzare servizi a valore aggiunto di prioritarizzazione di classi di traffico nella rete di accesso per soddisfare una richiesta dell’utente riguardante il proprio segmento di rete di accesso”.

In questo caso “la richiesta dell’utente deve essere liberamente espressa, sottoscritta, anche online, oggetto di un separato accordo tariffario e contrattuale rispetto al contratto di abbonamento alla rete internet”. In ogni caso “l’accesso best effort alla rete (cioè il ‘normale’ accesso a internet; Ndr) deve in ogni caso costituire l’offerta base degli operatori sulla quale fornire eventuali prestazioni aggiuntive di gestione differenziata del traffico”.

Infine, in materia di libero accesso a software, contenuti e servizi, la proposta di Quintarelli prevede, per gli utenti, “il diritto di reperire online in formato idoneo alla piattaforma tecnologica desiderata e di utilizzare a condizioni eque e non discriminatorie software, proprietario od open source, contenuti e servizi legali di loro scelta” e di “reperire, indipendentemente dalla piattaforma tecnologica utilizzata, contenuti e servizi dal fornitore di propria scelta alle condizioni, con le modalità e nei termini liberamente definiti da ciascun fornitore”. Così come è stabilito il diritto di “disinstallare software e di rimuovere contenuti non di loro interesse dai propri dispositivi”.

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