Le priorità definite dal decreto Crescita 2.0 rappresentano una base di partenza sulla quale costruire il futuro digitale del nostro Paese che deve passare sia dalla veloce implementazione attuativa delle tre direttrici sia attraverso l’attuazione di altri progetti che puntano a sfruttare le infinite opportunità che le tecnologie offrono oggi, a partire dal mondo della scuola e dell’educazione fino alle possibilità di creare imprese innovative in grado di far emergere i nostri talenti e creare nuovi posti di lavoro e crescita economica.
Inoltre, sono certo che sia necessario continuare a favorire una sempre più stretta collaborazione tra il mondo delle imprese e università con l’obiettivo di accelerare la creazione di competenze professionali che oggi servono alle nostre aziende, in particolare a quelle di piccole e medie dimensioni, per competere in scenari sempre più globali dove il digitale è uno dei fattori chiave per lo sviluppo economico e dell’occupazione. Anche sul fronte del sostegno ai progetti tecnologici ritengo sia necessaria un’accelerazione e un sostegno maggiore da parte del Governo affinché attraverso il digitale si possa migliorare la competitività delle aziende, semplificare la burocrazia a favore di nuovi servizi digitali di e-gov e e-health, aumentare la trasparenza e l’efficienza degli interventi statali e aiutare la nascita di nuove realtà imprenditoriali. Primi passi su questa strada sono stati recentemente avviati con il decreto di fine anno, ma molti ne servono ancora per favore di un’Italia più digitale per crescere in grado di attrarre investimenti e capitali esteri.