RIFIUTI ELETTRONICI

Raee, via al ritiro “uno a zero”

La Commissione Ue ha approvato la nuova Direttiva che consente di smaltire presso i rivenditori vecchi dispositivi elettronici senza la necessità di acquistarne di nuovi. Danilo Bonato (Centro Coordinamento Raee): “Un passo avanti anche per l’Italia”

Pubblicato il 26 Lug 2012

F.Me.

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Più stringenti i vincoli normativi europei sulla raccolta dei Raee. La nuova Direttiva sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, diventata parte integrante della legislazione comunitaria e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea, aumenta gli obiettivi di raccolta e introduce “l’uno contro zero” nei grandi esercizi commercilai.

Nel dettaglio la direttiva introduce un nuovo modo di calcolare i tassi di raccolta che non saranno più basati sui chilogrammi di rifiuti per ogni abitante, ma come quantità di Raee raccolti in rapporto alla media delle apparecchiature nuove immesse sul mercato nei 3 anni precedenti. La novità introdotta un innalzamento degli obiettivi di raccolta: entro il 2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di Raee per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato (una quantità che diventerà di 65 tonnellate nel 2019). Confrontato ai parametri attuali questo significa per il nostro paese passare da una media pro-capite attuale di circa 4.2 kg per abitante ai circa 7,5 kg per abitante nel 2016 fino a 10 kg/abitante nel 2019.

Inoltre è prevista l’introduzione del ritiro “uno contro zero” per i Raee di piccole dimensioni. Questo significa che gli esercizi commerciali di grandi dimensioni dovranno ritirare gratuitamente i piccoli elettrodomestici anche senza l’acquisto di un prodotto nuovo equivalente (come già avviene oggi con il ritiro “uno contro uno” applicato a tutte le apparecchiature elettroniche). Sono anche state definite norme più severe per evitare che i Raee vengano esportati illegalmente all’estero, alimentando un sistema di trattamento e smaltimento nei paesi in via di sviluppo che in molti casi non rispetta le benché minime condizioni sanitarie e ambientali.

“La pubblicazione della nuova Direttiva – commenta Danilo Bonato, Presidente del Centro di Coordinamento Raee – costituisce un passo molto importante per l’ulteriore crescita del settore del riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici a fine vita. L’aumento degli obiettivi di raccolta è per l’Italia una sfida che dobbiamo essere in grado di affrontare con determinazione e vincere. Per questo auspichiamo un processo di recepimento rapido da parte del Legislatore Italiano e mettiamo a sua disposizione tutto il nostro supporto per definire le norme specifiche che possano dare una spinta al sistema di gestione dei Raee nel nostro Paese”.

Gli Stati Membri avranno tempo fino al 14 febbraio 2014 per recepire la direttiva nelle legislazioni nazionali con i necessari adattamenti. Secondo Bonato “il recepimento può migliorare l’impianto normativo italiano”.

“Siamo nel complesso soddisfatti dei contenuti della nuova Direttiva – prosegue – e del fatto che alcuni aspetti siano stati introdotti grazie al confronto con gli stakeholder internazionali. Come, ad esempio, nel caso della visibilità dell’eco-contributo su cui abbiamo avuto modo di dialogare con i legislatori europei durante il Weee Eurosummit di Roma dello scorso anno. Ci auguriamo che questo spirito sia presente anche in fase di recepimento in modo da correggere alcuni aspetti che ancora oggi frenano il raggiungimento delle medie europee di raccolta. Penso ad esempio al Registro dei Produttori di RaeeE che diventa fondamentale per il calcolo dei quantitativi immessi sul mercato, ma che ancora oggi in Italia stenta ad attivarsi. Oppure alla possibilità di creare delle semplificazioni nel ritiro “uno contro uno” che in altri paesi rappresenta un canale in grado di raccogliere quasi il 40% di Raee dei consumatori”.

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