TELEVISIONE

Rai, meno soldi dal canone. Dall’Orto: “A rischio i diritti sportivi”

Il direttore generale in audizione in commissione di Vigilanza: “Grazie al canone in bolletta nel 2016 abbiamo ottenuto 200 milioni in più. Ma le stime per il 2017 sono inferiori di 100 milioni”. Sullo sport in Tv: “Prezzi sempre maggiorati. Saremo in difficoltà”

Pubblicato il 17 Mar 2017

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Il pagamento del canone Rai tramite la bolletta elettrica ha fruttato un buon extragettito alla Rai che però guarda al futuro con qualche preoccupazione, intravedendo un calo delle entrate dovuto anche al progressivo abbassamento dell’importo. “Grazie all’operazione canone in bolletta, riusciremo ad avere più di 200 milioni di euro in più – afferma riferendosi al 2016 il direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, in audizione davanti alla commissione di vigilanza sulla Rai – mentre sul 2017 stiamo ancora stimando, ma sarà inferiore di più di 100 milioni”.

Durante l’audizione il Dg ha espresso anche la sua preoccupazione sulle prossima gare per l’assegnazione dei diritti di trasmissione degli eventi sportivi, con una corsa al rialzo dei prezzi che “ci sta mettendo fuori gioco in molte cose – afferma Campo Dall’Orto – Sulla strategia sportiva stiamo cercando di concentrarci su un numero di eventi significativi per la tv, dove però ci troviamo di fronte a prezzi sempre maggiorati. Sulla radio vogliamo conservare la forza che abbiamo”. Il dg ha fatto l’esempio del basket, per i cui diritti “avevamo offerto quattro volte quanto dato in precedenza e non siamo riusciti ad arrivarci. Evidentemente è ritenuto un contenuto premium che può alimentare il sistema di tv a pagamento, che sia Netflix o Sky o comunque si chiami”.

Una situazione, sottolinea il Dg della Tv di Stato, che “ci metterà in difficoltà nel riuscire ad acquisire diritti sportivi. Non è un problema solo Rai, visto che ad esempio Zdf, l’altro canale pubblico tedesco, ha pubblicamente annunciato che rinuncia ad acquisire i diritti per le prossime Olimpiadi estive, in quanto l’offerta non è compatibile con i costi che andrebbe a sostenere. E Ard-Zdf riceve 7 mld di euro pubblici, quindi molto più di quanto vada alla Rai”.

Un passaggio dell’audizione è stato dedicato anche al nuovo schema di concessione del servizio pubblico alla Rai: “se uno degli obiettivi del nostro Paese è quello di farlo diventare più digitale – afferma CampoDall’Orto – possiamo portare alcuni canali sul digitale. Il tema è quali sono le missioni che il servizio pubblico deve compiere”, nell’ottica complessiva di “provare a trasformare la Rai in azienda digitale”.

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