WELFARE

Reddito di cittadinanza, a regime la “fase 2”: sprint dal digitale

Secondo i dati di Anpal sono quasi 40mila i percettori del sussidio che hanno trovato lavoro. Il presidente Parisi: “Le piattaforme di scambio dati funzionano. Ora accelerare sull’implementazione”

Pubblicato il 14 Feb 2020

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Entra a regime la fase due del reddito di cittadinanza (Rdc). Grazie al digitale. Il presidente di Anpal, Mimmo Parisi, ha rilasciato gli ultimi dati relativi al sussidio dai quali emerge che, ad oggi, sono 39.760 le persone che hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il reddito di cittadinanza, con un balzo in avanti di circa 11 mila rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%).

“Questi dati dimostrano – spiega Parisi – che la fase 2 del Rdc è più che partita. E’ un ottimo punto di partenza per gli ulteriori passi necessari per portare a regime gli interventi finalizzati ad accompagnare i beneficiari al lavoro, come ad esempio l’Assegno di ricollocazione, il completamento dei sistemi digitali per un migliore scambio di dati e informazioni con i sistemi regionali e per facilitare il contatto continuo con il mercato del lavoro”.

I centri per l’impiego hanno convocato 529.290 beneficiari su un totale di 908.198 che potrebbero stipulare un Patto per il lavoro. I presenti alla prima convocazione sono stati 396.297 e sono stati sottoscritti 262.738 Patti di Servizio.

Per quel che riguarda il contributo dei navigator – spiega l’Anpal – hanno supportato gli operatori dei Cpi nella convocazione e accoglienza di 372.855 beneficiari del Rdc, di cui 125.641 nel mese di dicembre 2019; hanno assistito gli operatori dei Cpi nella “presa in carico” di 151.697 beneficiari del Rdc, di cui 59.867 a dicembre.

Gli sgravi per le aziende

Da metà novembre 2019 le aziende che vogliono assumere percettori del Reddito di cittadinanza possono ottenere sgravi fiscali. L’Inps infatti ha rilasciato la procedura informatica per richiedere l’incentivo per l’assunzione dei percettori di Reddito di cittadinanza. L’incentivo spetta ai datori di lavoro che assumono con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato i beneficiari di Reddito di cittadinanza. L’agevolazione che si chiama “Srdc” (Sgravio Reddito di Cittadinanza) consente alle imprese che assumono titolari di Reddito di avere l’esonero dei contributi previdenziali (non di quelli Inail) nel limite dell’importo mensile del Rdc percepito dal lavoratore all’atto dell’assunzione. Il tetto massimo sarà di 780 euro al mese e lo sgravio si potrà percepire per un periodo pari alla differenza tra 18 mensilità e le mensilità già godute dal beneficiario stesso (ma comunque per almeno 5 mensilità).

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