Redditometro al ralenti. In ballo un software per il calcolo ad personam

L’Agenzia delle Entrate attribuisce il ritardo alla necessità di predisporre uno strumento realmente efficace. Si lavora anche a una piattaforma che consenta a ciascun cittadino di verificare la propria posizione reddituale

Pubblicato il 12 Apr 2011

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"Stiamo costruendo il redditometro forse con lentezza perché
vogliamo che sia il più esatto possibile e non dia luogo a
critiche. Ci sono un centinaio di voci di spesa che interagiscono
tra loro". Lo ha detto Attilio Befera, direttore
dell'Agenzia delle Entrate ad un convegno della Cna, precisando
che l'agenzia sta lavorando a un software "perché i
cittadini possano calcolare da soli lo scostamento del reddito
dichiarabile in base alla spesa sostenuta".

Si tratta di strumenti, ha sottolineato il direttore
dell'Agenzia delle Entrate, che hanno l'obiettivo di
"far capire a chi si crede invisibile al fisco che non lo è
piu'".

A proposito degli studi di settore, Befera ha detto che si tratta
di strumenti che possono "convivere tranquillamente nel
redditometro perché si rivolgono ad una platea diversa, gli studi
di settore solo ai redditi d'impresa, il redditometro al
reddito complessivo".

Befera ha aggiunto che in un anno come il 2010, "di
particolare complessità economica, con alcuni settori in crisi e
altri in fase di ripresa" sono stati individuati dei
correttivi con le associazioni del settore che "si tradurranno
a breve in correttivi per gli studi di settore". In
particolare, ha precisato il direttore dell'Agenzia delle
Entrate, sarà valutata anche "la significatività della
dinamica dei costi variabili di beni e servizi acquisiti e il costo
del personale per la singola impresa".

Il redditometro "è in costruzione, forse avanza con lentezza,
ma vogliamo che sia il più esatto possibile e non dia luogo a
critiche; vogliamo uno strumento facile e chiaro che non presenti
lati oscuri: ci saranno circa 100 voci di spesa suddivise in
macrocategorie per analizzare le relazioni esistenti tra reddito e
spese", aggiunge Befera, assicurando che l'Agenzia è
"pienamente disponibile a confrontarsi con le categorie:
vogliamo farlo in piena collaborazione con voi", ha detto
rivolgendosi ai rappresentanti della Cna, spiegando che "non
ci sarà sovrapposizione con gli studi di settore: si tratta dello
strumento che va a chiudere la politica fiscale di compliance.
Darà risultati più in termini di compliance che in termini di
caccia alle streghe".

Befera ha ribadito che "i comportamenti vessatori sono
destinati ad essere controproducenti e possono portare ai risultati
opposti, favorendo l'evasione anziche' combatterla".

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