INTERNET

Safari leader fra i browser mobili

Netmarketshare: il programma Apple detiene il 62% del mercato. Segue, a distanza, Chrome di Google

Pubblicato il 09 Apr 2013

Veronica Benigno

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La rivoluzione mobile ha ribaltato l’equilibrio commerciale fra pc, smartphone e tablet, privilegiando nettamente i cellulari di nuova generazione e le tavolette. Con questa inversione di tendenza, anche i diversi browser hanno modificato la loro posizione fra le preferenze degli utenti. Secondo l’ultima ricerca di Netmarketshare, attualmente è Safari il browser più usato da mobile.

Il programma per la navigazione web di Apple detiene il 61,79% delle quote di browsing da smartphone e tablet. Al secondo posto c’è il browser nativo di Android (21,86%), che segue a grande distanza il suo principale competitor ma è in costante aumento grazie alle vendite record dei dispositivi che girano sui sistema operativo Google (trainate principalmente da Samsung).

Big G si rivela comunque una spina nel fianco di Apple, anche grazie alla maggiore presenza del suo browser Chrome anche su iPhone e iPad. C’è ancora molto da fare però, considerando che la quota di navigazione di Chrome su mobile è ferma solo al 2,43%.

I veri sconfitti, tuttavia, secondo Netmarketshare sono i giganti dei browser per desktop, ovvero Internet Explorer di Microsoft e Mozilla Firefox, il primo fermo sotto il 2%, il secondo talmente marginale da essere contemplato nella voce “Altri browser” della ricerca.

I big player della navigazione da pc stanno quindi dimostrando di non essere all’altezza della sfida posta dal mobile. Sebbene mantengano ancora la leadership come browser per desktop, il loro primato è comunque a rischio. Facendo una media delle quote di ciascun browser da pc e da mobile, Safari si conferma in crescita, con un 12,1% pericolosamente vicino al 17,7% di Firefox e al 17,3% di Chrome.

Il declino di Internet Explorer e Firefox sancito dalla “primavera mobile” è testimoniato anche dai dati StatCounter, che tuttavia assegnano il primato al browser Android e non a Safari, rispettivamente al 30,78% e al 24,4%.

La differenza fra le statistiche deriva dalla diversa metodologia di analisi impiegata – Netmarketshare usa i dati di 40 mila siti, contando le visualizzazioni uniche su ognuno giorno per giorno; StatCounter ha una base di 3 milioni di siti e analizza l’intera mole di visualizzazioni, non raffinata – ma il verdetto per Internet Explorer e Firefox non cambia: figurano entrambi nel cumulo molto basso degli “altri browser”.

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