LA SURVEY DI CORCOM

Colombo: “La crescita del Paese parte dalle infrastrutture hi-tech”

Il Country manager Italia di Facebook e Instagram: “Sviluppare le reti digitali per raggiungere consumatori e mercati sempre più globalizzati. Infrastrutture, know how e regole europee armonizzate il mix vincente”

Pubblicato il 07 Giu 2016

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Per stimolare la crescita economica e culturale del nostro Paese occorre certamente iniziare dalle infrastrutture tecnologiche. In questa direzione, anche recentemente, il Governo ha confermato che entro poche settimane partiranno le gare per gli investimenti in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise. Tutto questo non è però sufficiente.

Occorre investire anche in know how su cosa significhi operare per le grandi imprese, come per le Pmi, in una economia globale e sempre più digitalizzata; armonizzare e semplificare le regole europee per l’acquisto di beni online, sviluppare competenze nella comunicazione da e per mobile, il device sempre più utilizzato dai consumatori del domani per scegliere ed effettuare i propri acquisti. Un salto digitale è quindi possibile educando tanto le imprese quanto i consumatori a pensare ed agire in modo digitale. Le Pmi italiane rappresentano il 67,3% del prodotto interno lordo, la percentuale più alta in Europa. Secondo un recente report di Moody’s, il tasso di natalità e chiusura di Pmi è negativo del -1% mentre in Uk è del +3,5%. In questo contesto la digitalizzazione può giocare un ruolo importante. Aiutando le imprese ad essere più internazionali.

L’Italia è un mercato ancora acerbo, ma questo significa anche che siano numerose le opportunità da cogliere. Una piattaforma internet come Facebook vuole essere un abilitatore della trasformazione dei modelli di business. Internet è un motore di crescita trasversale a tutta l’economia. Un ruolo strategico è quello giocato dal mobile: gli acquisti sono in crescita del 64% e valgono il 10% dell’intero mercato digitale. Oggi in Italia 21 milioni di persone si connettono ogni giorno via mobile a Facebook. Su Facebook oggi sono presenti 50 milioni di imprese al mondo per lo sviluppo del proprio business: 3 milioni di queste investono in campagne pubblicitarie online di cui, già oggi, oltre un milione lo fa pianificando i propri investimenti da strumenti mobile. In Italia l’87% dei presenti su Facebook ha una connessione con una Pmi e all’interno dei 3 milioni di aziende che investono in advertising su Facebook, l’Italia rappresenta la quinta nazione nel mondo per crescita anno su anno (che vede un 50% medio).

La crescita del loro business, Italia compresa, genererà nuove opportunità di lavoro. In assenza di interventi di forte impatto, la penuria di professionisti delle Tic (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) potrebbe determinare nell’UE l’incapacità di coprire 825000 posti vacanti da qui al 2020. Numeri in chiaro scuro che mostrano come rispetto a note positive ci siano anche ampi margini di crescita e miglioramento. Ci sono grandi opportunità che dobbiamo sfruttare, investendo in cultura digitale e fiducia verso le nuove tecnologie. In un’economia sempre più globalizzata lo sviluppo delle reti digitali permette di raggiungere consumatori e mercati sempre più ampi.

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