PROGETTI

Sardex, in Sardegna moneta virtuale contro la crisi

Si allarga il raggio d’azione del progetto sperimentato dalla Regione. Oltre alle aziende anche i privati cittadini potranno utilizzare il sistema

Pubblicato il 25 Mar 2013

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Si allarga il campo d’azione di Sardex, la moneta virtuale elettronica in Sardegna. Presto anche i privati e i singoli consumatori potranno aderire al progetto che funziona come una camera di compensazione in cui le aziende e prossimamente anche le persone si scambiano servizi all’interno della rete con un cambio alla pari: un Sardex, un euro. Il progetto è in itinere e prevede uno sconto-voucher in Sardex (sino al 30% del valore del bene o servizio), praticato dai commercianti aderenti al circuito e riutilizzabile dai consumatori iscritti gratuitamente alla rete della moneta complementare. Dal 2009 Sardex non ha mai avuto una perdita di esercizio, fanno sapere i responsabili del circuito che è iscritto tra le aziende innovative dell’agenda digitale e nel 2012 ha chiuso con un fatturato di 560 mila euro passando da 300 mila euro di transazioni all’esordio a 1,2 milioni nell’anno successivo per arrivare agli attuali 4,2 milioni. “Gli utili – spiegano Roberto Spano e Gabriele Littera, cofondatori dell’azienda – vengono reinvestiti con l’ampliamento del personale, attualmente 15 dipendenti diretti e 15 indiretti”.
Circuiti simili sono nati in Sicilia e Piemonte (Sicanex e Piemex) e anche gli ideatori del Sardex puntano al mercato italiano, in particolare alle Marche, Abruzzo, Molise e Liguria.
“Portiamo la nostra goccia d’acqua con la politica del colibrì – argomentano Spano e Littera – per noi è un innesto in più per far fronte alle difficoltà della crisi in atto”. Nel frattempo è in fase di decollo la sperimentazione con la Regione Sardegna. “Contiamo di completare l’operazione nel giro di 8-10 mesi – sottolinea il direttore dell’Agenzia Sardegna Promozione, Mariano Mariani – Con un accordo triennale la pubblica amministrazione interverrà con la dotazione di 20 milioni di euro per acquistare beni e servizi con evidenza pubblica mettendoli a disposizione del circuito”.

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