LA PARTNERSHIP

Scuola digitale, in arrivo risorse per la formazione degli insegnanti

Protocollo d’intesa fra Apple, Osservatorio Permanente Giovani Editori e Ministero dell’Istruzione: si punta a rafforzare il processo di innovazione tecnologica del sistema educativo nazionale

Pubblicato il 11 Nov 2020

Scuola digitale, in arrivo risorse per la formazione degli insegnanti

Rinforzare le competenze digitali dei docenti: è questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi da Ministero dell’Istruzione, Apple e Osservatorio Permanente Giovani-Editori nell’ambito delle azioni destinate al supporto dell’innovazione digitale nella scuola italiana.

L’intesa consentirà di mettere a disposizione, da parte di Apple e Osservatorio, servizi e risorse destinate alla formazione professionale degli insegnanti. E’ in particolare prevista l’attivazione di un servizio di helpdesk, con riferimento specifico all’aspetto didattico e metodologico, e di attività mirate.

Partnership strategica a favore della digitalizzazione scolastica

Attraverso questo accordo, Apple ed Osservatorio, che già hanno una partnership strategica per sviluppare il pensiero critico dei giovani a livello internazionale, rafforzano la loro collaborazione anche in Italia, mettendo al servizio del sistema educativo italiano la loro expertise e leadership, nell’intenzione di contribuire a rafforzare il processo di digitalizzazione della scuola italiana. 

In particolare il protocollo, di durata triennale, intende promuovere iniziative per l’individuazione di soluzioni a supporto dei processi di innovazione didattica e pedagogica, sperimentare soluzioni tese a modificare i tradizionali ambienti di apprendimento, favorire la condivisione di informazioni e contenuti a supporto dei bisogni educativi dei docenti.

Dad di nuovo obbligatoria, ma con distinzioni

Quella dell’innovazione tecnologica è in effetti una necessità stringente per il sistema scolastico nazionale. Sino alle restrizioni del primo lockdown che ha fatto dell’Italia tutta zona rossa, con impossibilità di effettuare spostamenti, la didattica a distanza (Dad) non era obbligatoria: lo è diventata nei mesi di “chiusura” per tutte le scuole di ordine e grado. Con i Dpcm successivi la Dad è rimasta come scelta delle singole scuole, nel caso in cui non potessero rispettare gli obblighi di distanziamento. L’ultimo decreto del Presidente del Consiglio in vigore dal 6 novembre l’ha di nuovo resa obbligatoria, ma definendo dei distinguo regionali e di livello scolastico.
Il Dpcm stabilisce, in particolare, l’obbligatorietà della Dad al 100% per le scuole superiori in tutto il territorio nazionale. Attività scolastiche e laboratori in presenza nelle zone gialle (gravità non alta e rischio basso) e arancioni (elevata gravità e livello di rischio alto) per scuole elementari e medie ma con uso obbligatorio delle mascherine. Nelle zone rosse (massima gravità e livello di rischio alto) attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media.

Strumenti telematici per l’interazione a distanza

Ogni istituto o anche docente sceglie la piattaforma tramite la quale erogare lezioni a distanza. Ogni insegnante riprogetta in modalità a distanza le attività didattiche, evidenzia i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni e deposita tale nuova progettazione, tramite invio telematico al dirigente scolastico. Lo stesso strumento telematico che è stato utilizzato per tenere il filo, il contatto, l’interazione a distanza con gli studenti può rappresentare un indispensabile strumento per favorire il contatto, la relazione e la co–progettazione in itinere tra i docenti di uno stesso team o consiglio di classe. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico, e più in generale quello di un complessivo disegno di digitalizzazione e innovazione tecnologica del settore, è quantomai prezioso.

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