IL PROVVEDIMENTO

Sharing economy, il Parlamento vuole una legge ad hoc

Promuovere e regolare l’economia della condivisione, stimolando l’innovazione e tutelando i consumatori. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge che sarà presentata alla Camera mercoledì 2 marzo. Tentori (PD), Palmieri (FI) e Catalano (Gruppo Misto) i primi firmatari

Pubblicato il 24 Feb 2016

F.Me

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Promuovere e regolare la sharing economy con un approccio trasversale ai diversi settori professionali. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge che sarà presentata mercoledì 2 marzo alla Camera dei Deputati. Il testo è frutto di un lavoro di un anno e mezzo svolto da un gruppo di parlamentari dell’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione Tecnologica, tra cui i primi firmatari Veronica Tentori (PD), Antonio Palmieri (FI) e Ivan Catalano (Gruppo Misto).

“Siamo convinti che la vera sfida sia quella di integrare, rendendoli complementari, i modelli economici tradizionali e modelli innovativi, evitando le contrapposizioni e facendo prevalere l’interesse collettivo”, spiega Veronica Tentori.

Per i firmatari “le piattaforme digitali, se gestite in una logica di integrazione con il mercato tradizionale e inquadrate in una cornice di regole chiare e trasparenti, potranno essere una grande opportunità per incrementare l’offerta e ampliare le possibilità per i consumatori, razionalizzare le risorse, stimolare l’innovazione e la partecipazione attiva dei cittadini e favorire la nascita di forme integrative di occupazione e di imprenditorialità”. La legge è dunque volta a garantire contestualmente la trasparenza, l’equità fiscale, la leale concorrenza e la tutela dei consumatori.

“Siamo convinti che questo processo di cambiamento non vada e non possa essere arrestato ma vada orientato, accompagnato e governato in un bilanciamento di interessi collettivi”, proseguono i parlamentari.

La proposta di legge, la prima nel suo genere depositata in Italia e in Europa, verrà sottoposta a un percorso di consultazione online per raccogliere osservazioni e proposte, aprendo così un dibattito partecipato su questo tema così importante per il futuro.

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