Sicurezza tallone d’Achille per il passaggio al cloud

Due Cio su tre considerano la migrazione dell’IT sulla nuvola un rischio che può danneggiare la reputazione dell’azienda e il rapporto con i clienti

Pubblicato il 24 Mag 2011

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Il 63% dei Cio europei ritiene che il passaggio da una gestione
interna dell'IT a un servizio cloud comporti dei rischi per
l'azienda, con danni potenziali alla reputazione delle aziende.
In pratica, sebbene il cponsneos per il cloud sia in crescita, due
Cio su tre considerano la sicurezza il tallone d'Achille per il
passaggio alla nuvola, mentre il 42% punta il dito contro il
rischio di danni al marchio aziendale a causa di problemi di
prestazioni o incidenti legati alla sicurezza. Il 45% considera
un'eventuale riduzione degli standard di sicurezza il rischio
maggiore del passaggio alla nuvola. Questi i dati salienti del
sondaggio condotto da Colt, fornitore di servizi di rete, svolto
tra i Cio europei per tastare il polso sull'implementazione e
la percezione del cloud nelle aziende del vecchio continente nel
2011.

"Nonostante sia molto difficile determinare
l'implementazione completa dei servizi cloud, il trend è
evidente – ha detto Mark Leonard, Executive Vp – Cio office di Colt
– Anno dopo anno, il tasso di aziende che sta valutando e
implementando i servizi cloud è in crescita, a seguito del
maggiore bisogno di agilità e reattività nel panorama economico
attuale. Si avverte l'esigenza di unificare servizi di
computing e rete supportati da sistemi avanzati che assicurino
un'esperienza end-to-end realmente integrata e una qualità del
servizio prevedibile."

Il sondaggio ha evidenziato che, nonostante poche aziende europee
abbiano attualmente implementato il cloud computing su vasta scala
(16%), molte sono convinte che il cloud sarà il loro principale
metodo operativo IT entro il 2014 (60%). I risultati della ricerca
hanno inoltre messo in luce le sfide chiave connesse
all'adozione del cloud, che consentirebbe alle aziende di
incrementare la scalabilità della pianificazione delle risorse; il
58% degli intervistati ha identificato nella facilità di
transizione la sfida chiave legata all'adozione del cloud;
altre problematiche sollevate dai partecipanti al sondaggio sono la
garanzia di qualità (55%), la giustificazione dei costi (55%), le
normative sulla sicurezza e sul controllo dei dati dei clienti
(54%).

Dal momento che i dati (incluse informazioni private e aziendali
riservate) vengono sempre più spesso archiviati al di fuori
dell'organizzazione, le preoccupazioni relative alla sicurezza
dominano il dibattito intorno al cloud computing. Sebbene in misura
significativamente inferiore rispetto al sondaggio dell'anno
scorso (63% nel 2011 rispetto al 71% nel 2010), la sicurezza resta
un problema particolarmente sentito dalle aziende di Germania e
Regno Unito, come evidenziato rispettivamente dal 74 e dal 70% dei
decision maker responsabili dell'IT di questi paesi, che la
considerano ancora come la problematica numero uno. Tuttavia, vale
la pena sottolineare che stanno iniziando ad emergere altri temi
connessi a un mercato più maturo, quali vincoli (46%) e posizione
geografica (31%) dei fornitori.

La discussione intorno ai vantaggi e agli aspetti positivi del
cloud computing è molto accesa. Nell'attuale panorama
economico, un punto di partenza chiave per l'adozione del cloud
è la riduzione sostanziale, se non totale, delle spese in conto
capitale per una data applicazione in favore di un modello
flessibile e on demand che aiuti le aziende a rispondere meglio
alle esigenze del mercato.

Facilità di transizione e garanzia di qualità sono segnalati da
tutti i paesi coinvolti nel sondaggio come i fattori determinanti
per l'adozione del cloud computing. Spagna (59%) e Francia
(57%) in particolare li ritengono decisivi, mentre il risparmio sui
costi è importante per il Regno Unito e (63%) e il Benelux (55%).
In Germania la necessità del sostegno da parte del governo (45%)
è considerata il fattore più importante per l'adozione del
cloud.

Il sondaggio ha registrato, inoltre, la preferenza dei Cio nei
confronti delle infrastrutture cloud private piuttosto che
pubbliche. I cloud privati sono particolarmente apprezzati in
Spagna (58%), Germania (57%) e Regno Unito (56%). La percezione è
che, pur non comportando problemi di sicurezza, i cloud privati si
dimostrano carenti dal punto di vista della scalabilità e del
risparmio sui costi.

La soluzione in questo senso potrebbe essere il cloud ibrido o
aziendale, l'opzione preferita da un'azienda su cinque
(21%). La sua popolarità è destinata a crescere di pari passo con
la maggiore consapevolezza dei vantaggi che un approccio ibrido
può offrire.

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