Sistri, le imprese scrivono a Berlusconi: “Sospendere subito il sistema”

I presidenti di Confindustria Rete Imprese Italia, Alleanza delle cooperative e Confapi chiedono al premier un incontro urgente affinché sia ripensata la piattaforma e se ne blocchi l’uso obbligatorio a partire dal prossimo primo giugno. “A rischio l’operatività di 360mila aziende”

Pubblicato il 17 Mag 2011

Sospendere l'avvio del Sistri. E ripensarne il funzionamento.
Questa in sintesi la richiesta messa nero su bianco dai presidenti
di Confindustria Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna,
Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), Alleanza delle
Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop) e Confapi in
una lettera fatta pervenire al premier Silvio Berlusconi e per
conoscenza al ministro dell'Ambiente Stefania
Prestigiacomo,

A seguito dell'esito negativo del click day le aziende, pur
condividendo lo scopo del sistema di tracciabilità dei rifiuti

"che servirà a combattere la criminalità organizzata in un
settore critico e che potrà comportare una semplificazione della
gestione, eliminando la documentazione cartacea" –
sottolineano "la gravità della situazione in cui verrebbero a
trovarsi le imprese qualora tale sistema diventasse obbligatorio
dal prossimo primo giugno, come previsto dalla normativa in
vigore".

"Occorre riconoscere che il sistema nel suo insieme non è
sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato", si
legge nella missiva. Nelle imprese "la preoccupazione è
fortissima e il malumore generalizzato. Dal prossimo primo giugno
360mila aziende non potranno infatti produrre, trasportare e
smaltire i rifiuti se non utilizzando le nuove procedure
informatiche, pena gravi e onerose sanzioni". I firmatari
della lettera chiedono un "incontro urgente" al
presidente Berlusconi "per ripensare il sistema".

Cisl: "L'avevamo detto nel 2009"
"Dire l'avevamo detto può apparire una formula
antipatica, ma mai come in questo caso è d'obbligo". Con
questa battuta il segretario confederale della Cisl, Fulvio
Giacomassi, ripercorre le tappe delle critiche che il sindacato
aveva già avanzato al ministro dell'Ambiente, Stefania
Prestigiacomo sul Sistri, nuovo sistema informatico per le
procedure di smaltimento dei rifiuti, duramente contestato da
Confindustria.

"Nel gennaio del 2009 , quando l'avvocato Luigi Pelaggi,
il capo della segreteria tecnica del ministro Prestigiacomo,
presentò il progetto Sistri per l'informatizzazione della
gestione dei rifiuti , questi fu invitato dalla Cisl e dalla
Confindustria nell'ambito del Cespa , il Consiglio Economico e
Sociale per le Politiche Ambientali, a dilazionare nel tempo, con
una gradualità riferita alle dimensioni delle imprese, la
realizzazione del nuovo sistema denominato Sistri", ricorda il
sindacalista.

"Il consiglio e la raccomandazione furono scambiati per
ostruzione e sabotaggio e lo stesso Cespa non fu più convocato per
nessuna delle problematiche ambientali che hanno riguardato il
ministero", dice ancora. "Ora che di nuovo tutto il mondo
delle imprese invoca il rinvio del sistema Sistri, che dovrebbe
entrare in vigore il prossimo 1° giugno – conclude Giacomassi –
rinnoviamo al ministro Stefania Prestigiacomo l'invito di
tornare ad avvalersi del Cespa e dei suggerimenti disinteressati
che le parti economiche e sociali hanno avuto sempre la capacità
di esprimere con competenza e cooperazione nell'ambito di quel
consenso istituzionale".

Intanto, il senatore Gianpaolo Vallardi della Lega Nord è tornato
alla carica in difesa delle aziende, chiedendo di rispolverare
subito "il disegno di legge che proroga l'entrata in
vigore del sistema, presentato a ottobre scorso al Senato – dice –
già assegnato alle corrispondenti Commissioni Ambiente, che
proroga al 2012 l'entrata in vigore del nuovo sistema di
tracciabilità dei rifiuti".

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