IL PROGRAMMA

Smart city, via ai test: sul piatto 21 milioni

Il sottosegretario al Mise, Simona Vicari, annuncia alle aziende le prime due azioni per dare attuazione al Programma nazionale: “Faremo ricorso al pre-commercial procurement”. In 14 città metropolitane si realizzeranno interi quartieri a “zero carbon emission”

Pubblicato il 13 Nov 2015

Federica Meta

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“Per la prima volta questo governo ha individuato un soggetto politico con delega specifica per le città intelligenti. È stato un segnale importante che il ministro Guidi ha voluto lanciare sul piano politico per rimarcare la valenza che può rappresentare per il nostro paese l’innovazione dei modelli di governo del territorio”. Con queste parole il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, ha annunciato in un incontro a porte chiuse con le aziende le prime due misure del Programma nazionale Smart city. Tra i partecipanti al summit At&t, Uber, Sogei, Vitrociset, Acea. Presenti anche alcune associazioni di categoria: Assinter, Anitec e Abi.

“Per superare i limiti del passato abbiamo deciso di focalizzarci su due macroazioni – ha spiegato Vicari – indirizzo e monitoraggio per superare la frammentazione dei progetti smart city e promozione di nuove forme di collaborazione per lo sviluppo di infrastrutture e servizi. Partirà a breve una fase sperimentale di ‘living lab’ nelle 14 città metropolitane e che si sostanzierà, a sua volta, di due misure di intervento: ‘energia e connettività’ e ‘domanda pubblica intelligente’. L’obiettivo della misura ‘energia e connettività’ è di favorire il potenziamento di iniziative sul versante Zero Carbon Emission nei quartieri individuati e la copertura finanziaria assicurata dal Mise sarà nella misura massima di 15 milioni di euro”.

La “domanda pubblica intelligente” sarà assicurata una copertura da 4 a 7 milioni di euro nel primo periodo di “pre-commercial procurement”. “Parallelamente, durante questo periodo, sarà attiva l’azione di “hearing” rivolta ad istituzioni e mercato per ottenere un contributo in termini di proposte e azioni. Si tratta di progetti non calati dall’alto ma rispondenti ad esigenze reali e facilmente replicabili grazie al contributo di PA, terzo settore, imprese e cittadini”, ha detto Vicari.

“Ad oggi, il Programma nazionale delle smart city non è più solo annuncio – ha concluso il sottosegretario – ma concretezza e lo abbiamo dimostrato con la istituzione della Task force che ci permette di poter vagliare al meglio tutti gli aspetti legati alle politiche industriali nelle loro diverse caratteristiche, dalle reti alle imprese”.

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