L'EVENTO

ICity Lab: partecipazione attiva, l’interesse c’è. Ma non abbastanza

Il coinvolgimento dei cittadini alla vita politica e amministrativa delle città al centro dell’ultima giornata della manifestazione sulle smart city di Fpa (Gruppo Digital360). Il dg Gianni Dominici: “Comuni in ritardo tecnologico: spesso impiegano tempo e risorse su piattaforme inefficienti”

Pubblicato il 25 Ott 2017

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Il coinvolgimento dei cittadini alla vita politica e amministrativa delle città? Bello. Ma poco perseguito. Emerge dalla seconda e ultima giornata di ICity Lab, la manifestazione sulle Smart City di Fpa, società del Gruppo Digital360, che si è conclusa oggi segnando al proprio attivo il confronto coon 191 relatori in 32 convegni, tavoli di lavoro, racconti di esperienze e soluzioni progettuali, sui temi delle città sostenibili e intelligenti.

“Oggi la partecipazione, intesa come coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte politiche, rischia di andare verso una pericolosa deriva populista – dice Gianni Dominici direttore generale Fpa –. Nonostante l’aumento, rispetto al passato, del coinvolgimento delle comunità portatrici di interessi nella vita politica e amministrativa delle città, le iniziative concrete per facilitare la cittadinanza attiva sono ancora troppo poche ed estremamente eterogenee”.

Questo perché le amministrazioni comunali in molti casi “scontano un ritardo culturale e tecnologico – dice Dominici – che impedisce di predisporre i giusti strumenti per andare incontro alle esigenze della cittadinanza e valorizzare la partecipazione civica”.

In molti casi i Comuni spendono tempo, risorse e competenze preziose “per creare e promuovere nuove piattaforme e applicazioni – dice Dominici – che poi non riescono a raggiungere un elevato numero di residenti, perché non corrispondono alle loro abitudini e alle loro esigenze”.

Un modello che potrebbe essere imitato dalle nostre amministrazioni è Decidim, la piattaforma di democrazia partecipativa del Comune di Barcellona, che consente di proporre azioni, commentarle, monitorarle e pianificare incontri in presenza. Inoltre, la piattaforma risponde al bisogno di privacy e sicurezza dei cittadini: le informazioni personali non sono condivise con altri, gli utenti possono controllare i propri dati e le notifiche e non ci sono cookies.

Anche in Italia ci sono esempi virtuosi. Il Comune di Milano, ad esempio, ha appena lanciato “Milano Partecipa”, un’iniziativa di partecipazione civica articolata in quattro fasi. Nella prima fase, da settembre a ottobre, il cittadino può proporre un’idea, condividerla e promuoverla e, se risulta fra le più popolare può contribuire alla fase di progettazione e sviluppo. Nella seconda fase, da novembre 2017 a febbraio 2018, il cittadino inizia a lavorare insieme ai tecnici dell’Amministrazione per sviluppare la sua idea in un progetto, collaborando alle decisioni progettuali ed economiche e occupandosi di condividere i documenti e le informazioni con la comunità. A marzo 2018 si entra nella terza fase, la votazione: i cittadini potranno votare e far votare i propri progetti preferiti; possono partecipare residenti e pendolari dai 16 anni in su e di qualsiasi nazionalità e ogni cittadino può dare 3 voti, scegliendo fra tutti i progetti dei 9 municipi. La fase finale dell’iniziativa, a partire da maggio 2018, consente di seguire l’avanzamento dei lavori di tutti i progetti più votati.

Per facilitare lo sviluppo della partecipazione civica, lo scorso luglio Fpa, insieme ad Anci e a un gruppo di esperti di facilitazione partecipativa, ha ideato PartecipaNet, una community che riunisce gli assessori con delega alla partecipazione dei Comuni italiani allo scopo di monitorare e approfondire le novità introdotte dal nuovo Codice degli Appalti, analizzare le modalità di coinvolgimento civico nell’allocazione e nella gestione delle risorse locali e confrontare le piattaforme messe a disposizione dagli enti locali per raccogliere le istanze dei cittadini ed erogare i servizi.

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