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Smart City al femminile, l’Emilia-Romagna lancia la mappa digitale



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Con l’iniziativa Com.Tem, la Regione punta a favorire l’inclusione di tutti i gruppi sociali, in particolare delle donne, non solo nell’accesso alle tecnologie, ma anche la loro partecipazione attiva nella progettazione e gestione delle città intelligenti

Pubblicato il 17 giu 2025



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La Regione Emilia-Romagna lancia una nuova iniziativa nell’ambito del progetto Com.Tem per l’evoluzione delle smart city: la mappa digitale delle donne. Lo strumento è stato progettato per raccogliere e analizzare dati utili alla promozione dell’inclusione femminile nelle politiche pubbliche, con particolare attenzione alla partecipazione delle donne nelle dinamiche delle smart city. Obiettivo principale di questa mappa è permettere una rappresentazione più equa delle donne all’interno dei contesti digitali e tecnologici delle città intelligenti.

La mappa digitale delle donne si propone di tracciare informazioni relative alla presenza femminile in vari settori strategici, dalla partecipazione pubblica all’accesso alle tecnologie, favorendo così politiche che possano rispondere meglio alle necessità di inclusione. Questo progetto si inserisce in un contesto più ampio di smart city, dove la tecnologia viene utilizzata per migliorare la qualità della vita urbana e facilitare l’accesso ai servizi digitali per tutti i cittadini, senza discriminazioni.

La mappa digitale per l’inclusione nelle smart city

La realizzazione della mappa digitale delle donne è un passo fondamentale verso la promozione dell’inclusività digitale. In un’epoca in cui la trasformazione digitale sta modificando profondamente la vita urbana, è essenziale che tutte le categorie sociali abbiano pari opportunità nell’accesso alle tecnologie. La Regione Emilia-Romagna, con questo progetto, punta a migliorare l’integrazione delle donne nelle dinamiche delle smart city, garantendo che le politiche digitali siano progettate tenendo conto delle esigenze di tutti i gruppi sociali, in particolare delle donne.

Il progetto, infatti, si concentra sulla raccolta di dati che possano supportare le amministrazioni locali nell’elaborazione di politiche digitali più inclusivi. Ad esempio, la mappa aiuterà a individuare le aree urbane in cui la presenza delle donne nelle attività digitali è bassa, permettendo così alle autorità di intervenire con azioni mirate per favorire la loro partecipazione in settori cruciali come la tecnologia, l’innovazione e la gestione urbana.

Il ruolo della tecnologia per la partecipazione femminile

L’inclusione delle donne nelle smart city non riguarda solo l’accesso alle tecnologie, ma anche la loro partecipazione attiva nella progettazione e gestione delle stesse. La mappa digitale delle donne, infatti, non si limita a raccogliere informazioni, ma mira a stimolare la partecipazione femminile nell’ideazione e nell’implementazione di soluzioni tecnologiche per le città. La Regione Emilia-Romagna ha sottolineato come l’utilizzo di tecnologie avanzate debba essere progettato pensando alla diversità dei bisogni e delle esperienze delle donne, in modo da garantire che non vengano lasciate indietro in un contesto di crescente digitalizzazione.

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio piano regionale di digitalizzazione delle smart city, dove la tecnologia non solo deve rispondere a criteri di efficienza e innovazione, ma anche di inclusività sociale. La Regione ha posto particolare attenzione su come i dati raccolti dalla mappa delle donne possano influenzare le politiche future, facendo in modo che la partecipazione delle donne alla vita digitale delle città non sia solo un obiettivo teorico, ma una realtà concreta e misurabile.

Com.Tem, il progetto che supporta la mappa digitale delle donne

Com.Tem, acronimo di Comunicazione, Tecnologia e Empowerment, è il progetto della Regione Emilia-Romagna che sta promuovendo la mappa digitale delle donne. L’iniziativa nasce con l’intento di rafforzare il ruolo delle donne nelle politiche digitali, in particolare nelle smart city, e di favorire una maggiore consapevolezza rispetto ai temi dell’inclusione tecnologica. Attraverso la realizzazione della mappa, Com.Tem offre anche un’opportunità unica di monitoraggio e di raccolta di informazioni, con l’obiettivo di creare un quadro completo della partecipazione femminile nelle dinamiche urbane digitali.

Il progetto Com.Tem è concepito come un modello replicabile che potrà essere adottato anche in altre regioni italiane, contribuendo così a creare una rete di esperienze di inclusione digitale femminile. La mappa digitale delle donne diventa quindi uno strumento fondamentale per valutare e migliorare costantemente le politiche pubbliche in un contesto urbano sempre più connesso e tecnologico, come nelle smart city.

Le fasi di realizzazione della mappa digitale delle donne

Il processo di realizzazione della mappa si articola in cinque fasi chiave, delineate nelle linee guida per garantirne la corretta implementazione.

Fase 1: Coinvolgimento e progettazione

Questa fase fondamentale prevede la definizione degli obiettivi del progetto e il coinvolgimento di attori locali come associazioni, cooperative e centri di cittadinanza attiva per le smart city. È qui che il Tavolo di negoziazione viene creato, con l’obiettivo di avviare una rete di supporto per raccogliere informazioni e definire modalità partecipative efficaci. Inoltre, la fase prevede l’analisi delle necessità della popolazione attraverso strumenti come questionari, accessibili sia online che durante incontri sul campo.

Fase 2: Rendere visibile la città di genere nelle smart city

Una volta raccolti i dati, questa fase prevede attività per mappare la città attraverso il punto di vista delle donne, utilizzando strumenti digitali e fisici. I laboratori, focalizzati su temi come la sicurezza, la cura e il desiderio, permettono di raccogliere dati e creare una rappresentazione precisa delle problematiche urbane vissute dalle donne.

Fase 3: Costruzione della mappa digitale

Questa fase prevede la costruzione concreta della mappa, attraverso l’utilizzo della piattaforma FirstLife, che facilita l’inserimento dei dati raccolti e permette agli amministratori locali di aggiornare continuamente la mappa, garantendo che il processo resti dinamico e in continua evoluzione.

Fase 4: Condivisione del processo partecipato

Una volta completata la mappa, è essenziale garantire la trasparenza del processo attraverso una restituzione pubblica dei risultati. Questo momento di condivisione consente di aggiornare la cittadinanza e le istituzioni, rafforzando il legame tra smart city e comunità.

Fase 5: Garantire la sostenibilità del progetto

Per far sì che il progetto non rimanga un’iniziativa isolata, è necessario pensare a strategie per mantenere attiva la mappa nel tempo, coinvolgendo i cittadini e le istituzioni locali in un monitoraggio continuo. È possibile incentivare la partecipazione attiva mediante il finanziamento di nuovi sviluppi attraverso bandi regionali, nazionali e europei.

Il futuro delle smart city e la parità di genere digitale

Il progetto della Regione Emilia-Romagna rappresenta un importante passo verso il futuro delle smart city, dove la parità di genere digitale diventa un obiettivo centrale. La tecnologia è un potente strumento di trasformazione sociale e, in questo caso, può contribuire in modo decisivo a ridurre il divario di genere nel mondo digitale. La mappa digitale delle donne non è solo una raccolta di dati, ma uno strumento per realizzare politiche più inclusive e sensibili alle necessità di tutti i cittadini.

In un contesto di crescente digitalizzazione delle città, la presenza attiva delle donne in tutti i settori, dalla tecnologia alla gestione urbana, diventa fondamentale.

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