INNOVAZIONE

Smart city, New York si affida a Finmeccanica

A Manhattan sbarca la piattaforma Di-Boss. Mattia Cavanna: “Grattacieli all’avanguardia”

Pubblicato il 08 Apr 2014

orti-smart-120220103738

C’è anche l’intelligenza artificiale nella tecnologia per edifici smart messa a punto da Selex Es (Gruppo Finmeccanica), che entro il 2015 sarà applicata a 16 grattacieli newyorkesi. La soluzione Di-Boss è sul mercato già adesso, sottolinea Mattia Cavanna, responsabile Nuove Iniziative di Finmeccanica, ed è utilizzata in quattro grattacieli di Manhattan, nell’ambito del progetto Smart Skyscrapers di Finmeccanica, Selex Es, Rudin Management e Columbia University.
Cavanna, quali sono le caratteristiche di questa tecnologia?
Il sistema è un sofisticato software composto da tre strati: il primo è quello dei sensori che prelevano le informazioni, il secondo correla i dati, il terzo fornisce supporto alle decisioni. I primi due strati nascono dal know-how Finmeccanica nei sistemi per la sicurezza e la difesa, il terzo si avvale della nostra collaborazione con la Columbia University e il suo dipartimento di machine learning: è qui che si innesta una componente di intelligenza artificiale.
A cosa serve?
Usa algoritmi di pattern recognition per capire i comportamenti ricorrenti di chi risiede nei grattacieli. I grattacieli sono delle vere città verticali, abitate da 3000-4000 perone: l’intelligenza artificiale registra e riproduce i comportamenti, con l’obiettivo di analizzare quanto avvenuto e fornire previsioni e raccomandazioni per il futuro. Grazie all’intelligenza artificiale, il sistema è in grado di ‘imparare’ dai comportamenti degli edifici e dei loro residenti per riorganizzarne le funzioni in chiave risparmio energetico, ma anche per migliorare confort e sicurezza dei residenti.
Quali sono i sistemi coinvolti?
Tutta la parte tradizionale energetica, il sistema idrico e anti-incendio, gli accessi e la sicurezza. Ci sono una moltitudine di recettori di dati, ad esempio sensori ai tornelli di ingresso, negli ascensori, smart meters, termostati, rilevatori di uso di spazi e di utilizzo delle infrastrutture Ict, rilevatori di dati meteo e di qualità dell’energia scambiata con la rete per anticipare eventuali black-out. Il nostro software si occupa poi di “far parlare” lo stesso linguaggio a tutti i sistemi complessi che gestiscono le specifiche funzionalità dell’edificio, o anche di un gruppo di edifici: la proposta di Finmeccanica è unica proprio perché basata sulla sua capacità di integrazione.
C’è anche una componente social?
Direi un elemento di gestione collaborativa: i proprietari, i tecnici della manutenzione e i residenti possono contribuire alla gestione con un modello open data, grazie a portali web accessibili su mobile dove possono tenere costantemente sotto controllo l’andamento dei consumi. Ma c’è anche un elemento di collaborazione esterna con la città, come accaduto con l’ondata di caldo di luglio o la pesante nevicata invernale, quando i nostri grattacieli hanno condiviso dati con la municipalità di New York su server cloud.
Che opportunità ci sono per lo smart building in Italia e in Europa?
In Italia non abbiamo tanti grattacieli come negli Usa, ma ci sono strutture come aeroporti, centri commerciali, impianti sportivi e PA dove si può crescere rendendo gli edifici più intelligenti, risparmiando energia e aumentando la sicurezza, e molti provider possono beneficiare di questi sviluppi in un modello win-win, perché lo smart building si fonda su un ecosistema collaborativo tra tecnologie – sensori, connettività, server, cloud, analisi, impianti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Argomenti


Canali

Articoli correlati