IL PROVVEDIMENTO

Smartphone e pc, il Parlamento Ue: “Obsolescenza programmata pratica sleale”

Adottate le richieste in merito alla proposta della Commissione: “I consumatori devono poter scegliere prodotti più durevoli e facilmente riparabili”

Pubblicato il 08 Apr 2022

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Secondo un sondaggio Eurobarometro del 2020, il 79% dei cittadini dell’Unione ritiene che i produttori dovrebbero essere tenuti a semplificare la riparazione dei dispositivi digitali o la sostituzione dei singoli componenti, mentre il 77% preferirebbe riparare i propri dispositivi anziché sostituirli. I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresentano il flusso di rifiuti che cresce con maggiore rapidità a livello mondiale, con oltre 53 milioni di tonnellate smaltite nel 2019.

In questo contesto il Parlamento europeo rafforza il diritto alla riparazione de consumatori. Giovedì Strasburgo ha adottato le proprie richieste in merito alla proposta della Commissione sul “diritto alla riparazione” dei consumatori, prevista per la fine del 2022.

Secondo i deputati, un diritto alla riparazione efficace dovrebbe coprire il ciclo di vita dei prodotti, tra cui la progettazione, i principi etici fondamentali della produzione, l’armonizzazione dei protocolli di valutazione e l’informazione ai consumatori, compresa l’etichettatura sulla riparabilità. Dovrebbe inoltre promuoverebbe un utilizzo delle risorse più efficiente e sostenibile, la riduzione dei rifiuti e un più ampio utilizzo e riutilizzo dei prodotti.

Il testo non legislativo è stato approvato con 509 favorevoli, 3 contrari, 13 astensioni.

Prodotti durevoli e riparabili

I deputati chiedono che i prodotti siano progettati per durare più a lungo, per essere riparati in modo sicuro e che i loro componenti siano facilmente rimovibili. In aggiunta, i deputati sostengono che un diritto alla riparazione adeguato darebbe all’industria e ai consumatori l’accesso gratuito alle informazioni riguardanti la riparazione e la manutenzione.
Per quanto riguarda i dispositivi digitali, gli aggiornamenti delle applicazioni dovrebbero essere reversibili e non comportare una diminuzione delle prestazioni, ad esempio negli smartphone. Inoltre, gli aggiornamenti dovrebbero essere resi disponibili per un periodo di tempo minimo e i consumatori dovrebbero essere pienamente informati, al momento dell’acquisto, su tale disponibilità.
Le pratiche che limitano indebitamente il diritto alla riparazione o che portano all’obsolescenza potrebbero essere considerate “pratiche commerciali sleali” e vietate dal diritto UE.

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Cosa includere in una futura legge sul diritto alla riparazione

Tra le richieste dei deputati figurano anche:
·  incentivi ai consumatori per riparare un prodotto piuttosto che sostituirlo, come l’estensione delle garanzie o la fornitura di un dispositivo sostitutivo per la durata della riparazione;

·  regole armonizzate sulle informazioni ai consumatori, compresi “punteggi di riparazione”, durata di vita stimata, pezzi di ricambio, servizi di riparazione e disponibilità di aggiornamenti software;
·  strumenti di etichettatura intelligente come i codici QR;

·  un meccanismo di responsabilità congiunta tra produttore e venditore in caso di non conformità dei prodotti;

·  requisiti di durabilità e riparazione inclusi in una futura direttiva sulla progettazione ecocompatibile.

Da oltre un decennio, i deputati sono favorevoli al miglioramento del diritto alla riparazione per i consumatori ed hanno adottato due risoluzioni che contengono una serie di proposte concrete per rendere le riparazioni sistematiche, efficienti in termini di costi e allettanti. Il Parlamento ritiene l’importanza del diritto alla riparazione un pilastro fondamentale dell’agenda per l’economia circolare.

La Commissione ha annunciato l’intenzione di presentare una proposta di modifica della direttiva sulla vendita dei beni e sta valutando la possibilità di proporre un atto legislativo distinto sul diritto alla riparazione nel terzo trimestre del 2022.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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