PUNTI DI VISTA

Spid e X-Road. L’Italia copi l’Estonia

Nel nostro Paese mancano ancora i servizi al cittadino. Il rischio è che si faccia la fine della Pec, fallita subito. La rubrica di Mario Dal Co

Pubblicato il 22 Gen 2016

Mario Dal Co, Economista

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La Finlandia sta copiando, come ricordava l’articolo di Francesco Molica (http://www.corrierecomunicazioni.it/archivio-giornale/2015/17/Corcom_9.pdf) il sistema di identità digitale dell’Estonia. Quel sistema si basa su una card intelligente per l’identità e la firma elettronica e su una infrastruttura di connessione delle basi dati della pubblica amministrazione (X-Road).

E’ questa infrastruttura la chiave dello sviluppo delle transazioni digitali in Estonia. Nel nostro Paese, come riconosce lo stesso Direttore dell’Agid Samaritani, “Siamo a buon punto, anche se la strada è ancora lunga. Per fare il grande salto nel digitale l’Italia deve capire prima quali sono i propri punti di forza e debolezza in ogni realtà locale”. L’accreditamento di alcuni gestori dell’identità digitale va avanti, ma i servizi on line della pubblica amministrazione, quelli che dovrebbero girare sul sistema pubblico di connettività (SPC), marcia in ordine sparso.

Mancano soprattutto i servizi, che gli uffici dovrebbero mettere a disposizione on line, per erogarli al cittadino dotato di identità digitale: è il punto debole dell’ Agenda digitale. Ad esempio, il professionista che deve conoscere i proprietari di un’area procede per tentativi: il catasto non è aggiornato, quindi fornisce dati di un’area che nel frattempo può essere stata venduta ad altri, i registri immobiliari, d’altro canto, hanno le proprietà che corrispondono ai soggetti. Insomma, devi conoscere la risposta per poter fare la domanda! Lo SPID, quando verrà reso operativo, rischia di non avere l’oggetto delle transazioni che dovrebbe facilitare e gestire.

E’ la storia della PEC che si ripete. Anche allora insisteva sull’avvio dei servizi on line, vennero contrastati dagli ottimisti secondo cui in grazia della cogenza della norma “le pubbliche amministrazioni devono rispondere alla posta certificata”. Avevano torto, poichè senza l’avvio e la realizzazione e la pubblicazione dello sportello on-line, nessuna di esse avrebbe accettato la posta elettronica come canale di accesso ai servizi. Così fu, tanto da giungere alla dismissione dello strumento. Ora il rischio è che lo SPID faccia la stessa fine: con il rischio che si alimenti la sfiducia nell’e-government che già è una caratteristica negativa del Paese. I servizi vanno portati on line, anche usando argomenti convincenti, come i trasferimenti per le spese di informatica a Regioni ed enti locali, da legare in modo esplicito alla quantità di servizi che vengono messi on line. Attenti, però, a non farsi gabbare: i servizi vanno misurati sulla base delle transazioni che vengono effettuate, in modo da privilegiare i servizi più richiesti e di maggiore impatto. La Finlandia sta copiando X-Road: ebbene anche l’Italia dovrebbe fare la stessa cosa.

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