Sportelli bancomat: frodi informatiche in aumento

Codici Pin clonati e inviati via Bluetooth a macchine “mangiasoldi”. L’Enisa allerta sul fenomeno

Pubblicato il 09 Set 2009

“La prima linea di difesa contro i reati informatici commessi
attraverso gli sportelli bancomat consiste nel diffondere la
consapevolezza dei rischi così che gli utenti si abituino a
prendere semplici precauzioni come schermare la tastiera quando si
digita il codice Pin e fare attenzione a eventuali segni di
manomissione o attività sospette nei pressi di uno sportello
automatico".

L’Enisa (European Network and Information Security Agency –
agenzia europea per la sicurezza delle Reti e
dell'informazione) richiama l’attenzione sulla crescita dei
reati attraverso gli sportelli Atm. "Gli sportelli automatici
sono tra i bersagli preferiti dai criminali perché contengono
denaro in contante, mentre carte di credito o Bancomat consentono
ai malviventi di accedere ai conti correnti bancari dei
clienti", spiega Andrea Pirotti, direttore esecutivo
dell’Enisa. "In futuro è probabile che le attività
criminali di questo tipo subiscano un ulteriore aumento poiché gli
sportelli automatici di ultima generazione sono progettati per
erogare anche servizi e prodotti aggiuntivi quali ricariche
telefoniche e francobolli.

Il prelievo fraudolento di contanti dagli sportelli automatici –
sottolinea l’Agenzia – è tuttora la tecnica preferita dai
criminali che riescono a carpire i codici Pin attraverso una vasta
gamma di tecniche che vanno dal cosiddetto “shoulder surfing”,
ovvero spiando un utente mentre questi digita il suo codice Pin, a
complesse tecniche di “skimming” (strisciata) che possono
comportare l'impiego di microtelecamere, false tastiere per
l'immissione del codice Pin e perfino sportelli automatici
fasulli.

E si va diffondendo sempre più il ricorso alla tecnologia wireless
Bluetooth per trasmettere i dati clonati da carte di credito e
bancomat e i codici Pin a computer portatili situati nelle
vicinanze.

Nel corso del solo 2008, è stato denunciato in Europa un totale di
10.302 casi di skimming. Un dato allarmante se si considera che
bisognerà fare i conti con il numero crescente di sportelli
automatici in Europa: lo scorso anno, si è raggiunto il tetto dei
400mila sportelli abilitati, il 6% in più rispetto al 2007, molti
dei quali installati in luoghi diversi dalle istituzioni bancarie
come minimarket, aeroporti e distributori di benzina. (Il 72% degli
Atm in Europa è concentrato in soli cinque paesi: Regno Unito,
Spagna, Germania, Francia e Italia).

"Per troppo tempo la sicurezza informatica si è focalizzata
esclusivamente sulle soluzioni tecniche volte a massimizzare la
protezione", continua Pirotti. "La maggior parte dei
reati commessi tramite gli sportelli automatici sfrutta
l'elemento umano e i titolari di carte di credito e Bancomat
devono essere più consapevoli dei rischi a cui sono esposti e di
come è possibile evitare di rimanere vittime di frodi”.

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