IL PIANO

Telecom accelera su fibra e Lte: 14,5 miliardi fino al 2017

Congelato il dossier Metroweb il gruppo spinge sulla banda ultralarga e destina 500 milioni al fiber to the home. L’Ad Patuano: “Sullo sviluppo della rete non possiamo aspettare”. Il Presidente Recchi: “Possiamo rendere possibili i piani del governo sull’ultrabroadband”

Pubblicato il 20 Feb 2015

A.S.

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Investimenti per 14,5 miliardi nel triennio dal 2015 al 2017, di cui 10 miliardi sono destinati a rimanere sul territorio Italiano. E’ quanto prevede il piano strategico di Telecom Italia per il triennio 2015-2017, approvato dal consiglio d’amministrazione nella seduta di ieri pomeriggio. Telecom Italia prevede tra l’altro di assumere nei prossimi quattro anni circa 4mila persone. “L’incremento degli investimenti e la realizzazione di reti infrastrutturali di nuova tecnologia renderanno necessarie l’inserimento in azienda di nuove professionalità”, spiegano dall’azienda.

In generale il piano 2015-2017 prevede l’attivita’ di efficientamento delle spese con un risparmio di circa 1 miliardo cumulato nel triennio. “Abbiamo deciso – afferma l’Ad Marco Patuano in un’intervista a Class-Cnbc – di accelerare sugli investimenti e questo è stato fatto per stabilizzare e per una ripresa dell’Ebitda. Questo migliorerà il livello di sostenibilità del debito. Per non aumentare il debito abbiamo lanciato un piano di efficienza”. “Se c’è qualcosa che possiamo fare per velocizzare lo sviluppo della rete in Italia per noi è una cosa interessante, però non possiamo aspettare”. Presentando poi il piano agli investitori, Patuano ha annunciato che la partnership con Sky nella Pay tv partirà ad aprile.

“Il Governo sta portando avanti l’agenda digitale con grande serietà, e il suo piano digitale ha il merito di prendere misure su domanda e offerta – commenta Giuseppe Recchi, presidente di Telecom – I piani ultrabroadband richiedono rapidità e noi abbiamo l’opportunità di essere coloro che li renderanno possibili”. Quanto al piano, aggiunge Recchi, “imprime una forte accelerazione nel programma degli investimenti innovativi. Gli investimenti sono la linfa vitale per la nostra società, sia in Italia sia in Brasile”. Il presidente si è anche soffermato sulla questione della Governance societaria, che ha definito “sensibilmente migliorata”. “Ora il nuovo board – ha sottolineato – può trarre vantaggi da un ampio spettro di competenze che consentono di arrivare a risultati più razionali e disciplinati. Vogliamo mantenerlo in linea con le best practice internazionali”. L’uscita di Marco Fossati che, attraverso la finanziaria Findim ha ridotto la propria partecipazione in Telecom sotto il 2% del capitale, cosi’ come l’uscita di Telefonica, “non cambia niente”, ha detto Recchi – Dobbiamo creare valore per tutti gli azionisti, senza dimenticare che adesso siamo sempre di più una public company”.

Dei 10 miliardi che Telecom Italia investirà in Italia nei prossimi tre anni (gli altri quattro saranno destinati al Brasile), circa tre miliardi andranno allo sviluppo della rete in fibra ottica, “con un incremento – spiega una nota della società – di 1,1 miliardi di euro rispetto all’anno precedente”. 500 milioni di euro saranno dedicati alla tecnologia Fiber to the Home (Ftth), con l’obiettivo di coprire le prime 40 città italiane. “Con la tecnologia Ftth – ha precisato Patuano – si parla di copertura selettiva, non si raggiunge mai il 100% della città”. L’obiettivo, spiegano da Telecom, è di arrivare entro il 2017 “a incrementare di circa 1 milione i clienti attivi rispetto ai target del Piano precedente”. Quanto alla banda larga mobile potrà contare su 900 milioni di euro di investimenti “per completare il piano di diffusione – specifica la nota – già in avanzata fase di realizzazione”.

Il piano prevede inoltre una forte accelerazione nella copertura Ngn ed Lte: a fine 2017 il 75% della popolazione sarà raggiunta dalla fibra ottica e oltre il 95% dal 4G.

Gli obiettivi di debito indicati nel piano industriale di Telecom Italia tengono conto dei contributi pubblici a fondo perduto già deliberati: “Nel piano ci sono solamente i contributi a fondo perduto già deliberati – ha spiegato Patuano – Dei 358 milioni di contributi, una quota parte è stata riconosciuta, ma non pagata e sarà incluso. Non sono invece stati inclusi altri contributi a fondo perduto al momento previsti da Sblocca Italia, visto che è da capire quali saranno i tempi e le modalità”. “Lo Sblocca Italia va nella direzione corretta e dove ci saranno contribuzioni simili al Sud sicuramente saremo presenti nel partecipare alla possibilità”. Nel piano non sono invece stati introdotti tassi agevolati previsti avvalendosi dei fondi cosi’ detti Junker. “Se mai arriveranno – ha concluso Patuano – sarà un’ottima notizia. Per adesso non sono stati inseriti”.

Cinque le aree di sviluppo individuate dal piano nel campo delle tecnologie innovative: L’ultrabroadband fisso con la fibra ottica, a cui vengono destinati 2,9 miliardi di euro; l’ultraboradband mobile che conterà come detto su 900 milioni; i data center a supporto dei servizi cloud e per l’innovazione dei servizi IT per nuovi modelli di business e offerta (500 milioni di euro); le connessioni in fibra internazionali, quindi Telecom Italia Sparkle, con 200 milioni di euro; l’ammodernamento delle infrastrutture per la riduzione strutturale dei costi, con 500 milioni di euro.

“L’obiettivo dell’accelerazione degli investimenti consiste nel creare le premesse per una crescita del fatturato basata sempre più sulla diffusione di servizi innovativi con contenuti digitali – spiegano da Telecom – Il nuovo Piano rafforza ulteriormente il percorso di leadership tecnologica già intrapreso nell’ultimo anno dal Gruppo e continuerà ad essere focalizzato anche sullo sviluppo delle piattaforme dell’IT Digital, dei Data Center e dei Big Data, che contribuiscono a caratterizzare il “core business” di Telecom Italia con l’arricchimento della connettività tramite servizi innovativi e digitali. In particolare, Telecom Italia punta a cogliere le opportunità derivanti dal cosiddetto Quadruple Play, ovvero l’offerta congiunta di servizi di telefonia fissa e mobile, di connettività a banda larga/ultralarga e di contenuti premium fruibili in modalità Any Time, Any Where, on Any Device”.

l gruppo conferma inoltre l’obiettivo di stabilizzare l’Ebitda domestico nel 2016, nell’attesa di una performance in crescita dal 2017. Il rapporto indebitamento finanziario netto rettificato su Ebitda reported, secondo gli obiettivi del piano, è destinato a scendere verso 2,5X a fine 2017, rispetto all’attuale 3X.

Quanto ai dividendi, la decisione finale sarà presa nella seduta del Consiglio d’amministrazione del 19 marzo, una volta che sarà stato approvato il bilancio, ma dal Cda è emerso l’orientamento di procedere al pagamento del solo dividendo minimo statutario alle azioni di risparmio. Ma l’orientamento, illustrato oggi dal Cfo Piergiorgio Peluso, è di conferrmare anche per quest’anno il pagamento di un dividendo per le azioni risparmio di 2,75 centesimi di euro. “Si discutera’ della politica di dividendi nella prossima riunione del cda dove verra’ presentato il bilancio – ha detto – ma informalmente abbiamo parlato ieri della possibilità di limitare la politica di dividendi per quest’anno per le risparmio a 2,75 centesimi”. “Grazie al cielo non abbiamo problemi di liquidità – ha aggiunot l’Ad Marco Patuano – Perché posporne il pagamento, visto che – nel caso – avremmo dovuto accantonare la cedola per i prossimi esercizi?”.

Lo ha affermato l’a.d. di Telecom Italia, Marco Patuano, durante una conferenza stampa di commento al nuovo Piano d’Impresa al 2017 presentato oggi a Londra. Un’eventuale decisione di non corrispondere alcuna cedola per le azioni ordinarie quest’anno, secondo il top manager, sarebbe invece “coerente con l’idea di creazione di valore che stiamo cercando di perseguire per gli azionisti sul lungo termine”.

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