Mercati

Telecom, brutta botta in Borsa

Il titolo è arrivato a perdere oltre il 6% fra piccoli recuperi e sospensione al ribasso dopo un giudizio negativo di Fitch. Sull’azione pesa in particolare la speculazione attorno al convertendo emesso ieri sera ma anche i dubbi di molti analisti sul piano triennale

Pubblicato il 08 Nov 2013

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La reazione a caldo dei mercati al piano triennale 2014-2016 e, in particolare, al convertendo di 1,3 miliardi di euro annunciati ieri in cda dall’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano non è stata positiva.

Il titolo ha chiuso a 0,68 euro con scambi vorticosi che hanno visto passare di mano il 6,4% del capitale. Ma già in apertura era parso evidente che si sarebbe trattato di una giornata molto difficile tanto che il prezzo di apertura è stato fissato a fatica.A un certo punto le azioni Telecom sono state anche sospese al ribasso, in aprticolare dopo un giudizion negativo di Fitch.

“Ci sono arbitraggi sul prezzo che portano a una forte pressione in vendita”, dice un trader spiegando che alla base del movimento c’è il differenziale tra il prezzo massimo di conversione (122,5% del prezzo minimo) e il prezzo minimo, che sarà il medio ponderato di oggi. Secondo un analista, una possibile strategia di copertura è attraverso opzioni put al presunto prezzo minimo e call all’ipotetico prezzo massimo.

Sul valore dell’azione, dunque, peserebbero anche tensioni speculative sul convertendo che si aggiungono alla tiepida reazione dei mercati al piano triennale pure se il previsto rafforzamento patrimoniale da circa 4 miliardi viene considerato “al momento” adeguato da molti analisti. Ad esempio, Goldman Sachs giudica il piano “un passo nella giuusta direzione”.

Sono però le prospettive più a lungo a lasciare ancora perplessi gli investitori. Barclays, ad esempio, osserva che “il piano non include le misure straordinarie che gli investitori cercavano. E questo nonostante la società abbia annunciato una serie di interventi che stima porteranno 4 mld euro circa, tra cui la potenziale vendita della quota in Telecom Argentina e un convertibile da 1,3 mld. Inoltre, i target finanziari al 2016 ci sembrano ottimistici, mentre le nostre stime implicano che il gruppo non riuscirà a raggiungere l’obiettivo di un debito/Ebitda di 2,1 volte al 2016″.

Intanto, Consob ha annunciato che la Orascom del magnate egiziano Naguib Sawiris dallo scorso 6 novembre ha aumentato all’1,6% la posizione ribassista detenuta da inizio ottobre su Telecom Italia. Sawiris aveva di recente ridotto la posizione short all’1,5%.

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