STRATEGIE

Telecom tratta con Mediaset e non “molla” Metroweb

L’Ad Marco Patuano annuncia “un interesse concreto” a lavorare con la tv del Biscione: “La nostra piattaforma è aperta”. E sulla società della fibra milanese: “Conversazioni mai interrotte”. Fibra: “Italia in ritardo, ma recupereremo presto”

Pubblicato il 17 Apr 2015

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“Non c’è solo Metroweb”. Così Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia ha risposto alla domanda sull’incontro con i vertici di F2i, come riportato oggi da Repubblica, nell’ambito della trattativa su Metroweb. Riguardo al dossier, Patuano – oggi il manager è al Festival del Giornalismo a Perugia – ha aggiunto che “le conversazioni non si sono mai interrotte: la discussione va avanti da molto tempo”. Quanto al cda fissato per il prossimo 7 maggio, e alla possibilità che si discuta del dossier Metroweb, Patuano ha sottolineato: “Il Cda del 7 maggio si occupa della trimestrale e dei risultati che saranno il leitmotiv”.

Secondo Radiocor, però, la nuova proposta di Telecom Italia su Metroweb – controllo in due tempi della società – non convince Cdp che chiede impegni e garanzie sugli investimenti. Solo una volta realizzato l’obiettivo industriale, cioè l’infrastruttura di rete, Telecom – secondo la Cassa -potrebbe arrivare anche a controllare la società veicolo per l’infrastruttura.

Secondo l’ultima proposta di Telecom, come riportato oggi da La Repubblica, il gruppo rileverebbe in un primo tempo il 40% della società della rete, più un altro 10% senza diritti di voto; ma, nel giro di 4-5 anni, potrebbe esercitare un’opzione per prendere il controllo di tutta la società. In questo scenario, per F2i, socio di maggioranza di Metroweb, resta fondamentale un piano industriale che dia alla società la possibilità di investire e guadagnare; nessun azionista dovrebbe poter decidere di cambiare o non attuare il piano senza il consenso degli altri soci.

Patuano, riguardo alle infrastrutture di rete di telecomunicazioni, ha ricordato che “siamo in ritardo” per “tante concause”, aggiungendo tuttavia che, per recuperare, “ci metteremo meno di quanto la gente si immagini. Un terzo dell’Italia è già coperto dalla fibra. Non c’è più un problema di debito dell’azienda, abbiamo più soldi che velocità di realizzazione”. Patuano ha poi proseguito dicendo che sugli investimenti “stiamo accelerando: più di un terzo del Paese con la fibra è insufficiente, nei prossimi 30 mesi arriveremo al 75% dell’Italia come obiettivo di minima”. Quanto infine alla tecnologia della fibra, Patuano ha spiegato che “assolutamente non ne possiamo fare a meno”.

Per quanto riguarda la strategie del governo sulle Ngn, l’Ad ritiene “positiva la decisione del Mise di riaprire la consultazione, perché significa prendere atto delle idee degli operatori”, chiarendo però che l’azienda non ha ancora avuto incontri con rappresentanti dell’esecutivo su questo tema. “Non abbiamo ancora visto il governo – ha detto – Abbiamo presentato un progetto per la costruzione di infrastrutture in 40 città con risorse nostre”.

Sul fronte contenuti il numero uno di TI ha detto di essere “in avanzata discussione con Mediaset” per un eventuale accordo commerciale sui contenuti. “Abbiamo sempre detto che consideriamo la nostra rete come una piattaforma aperta, Mediaset ha tanti clienti e contenuti di qualità – ha spiegato – Abbiamo un interesse concreto a lavorare con Mediaset”.

In questo contesto il manager ha fatto cenno anche al ruolo di Vivendi che si appresta ad entrare nel capitale di Telecom. “Il Gruppo Vivendi è molto attivo nella produzione di contenuti, per noi sono di estremo interesse. La nostra visione è allineata con Bollorè”.

Focus anche sulle torri per le quali, al momento, non ci sarebbe nessun piano per creare una sub holding nell’ambito del progetto di valorizzazione e di quotazione delle torri di Telecom Italia. “C’è una molteplicità di modi di realizzare una Ipo – ha sottolineato – Oggi per le torri abbiamo un progetto lineare: creare una societa’, poi conferire le torri, poi quotarle. Allo stato attuale il progetto è questo”. Ieri c’è stata la management presentation del progetto di Ipo di Inwit, la società in cui Telecom ha conferito le torri; il fatturato 2014 proforma è risultato pari a 300 milioni, l’ebitda a 140 milioni. Secondo alcuni analisti è plausibile una valorizzazione delle torri di Telecom con multipli pari a 14-15 volte.

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