I CONTI

Tim Brasil, trimestrale a “sorpresa”: +27% di clienti grazie a Whatsapp

L’accordo siglato con la “chat” dà i suoi frutti, ma non basta: il risultato netto tracolla del 16% anche a causa del forte aumento delle spese. In miglioramento l’ebitda

Pubblicato il 06 Mag 2015

A.S.

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Scendono gli utili per Tim Participacoes, controlalta brasiliana di Telecom Italia, nel primo trimestre 2015. Il risultato netto scende del 16%, passando dai 372 milioni di reais del primo trimestre 2014 ai 313 del periodo corrispondente nel 2015, pari a circa 90,9 milioni di euro, a causa di vendite deboli e della crescita delle spese. L’utile operativo è sceso del 10% a 528 milioni. In miglioramento l’ebitda, che passa da 1,31 miliardi a 1,34 (+1,7%), grazie alla riduzione dei costi operativi, mentre i ricavi scendono lievemente da 4,7 miliardi di reais a circa 4,54 miliardi.

Positivo il dato sui nuovi utenti, che crescono del 27% grazie all’accordo siglato con Whatsapp per il contratto “Liberty controle” (che ha visto una crescita di adesioni del 23%), che prevede il traffico dati gratuito per l’applicaizione, e grazie alle nuove offerte di piani tariffari del prepagato, decise dopo aver considerato l’andamento positivo che il settore aveva registrato nel 2014. “La nostra rete è pronta a crescere”, ha detto il ceo Rodrigo Abreu durante una conference call con gli analisti, facendo riferimento alla nuova possibilità per gli utenti di mandare un numero illimitato di messaggi di testo, comprese foto, video e chamate, senza consumare il credito pagato al momento dell’adesione al piani tariffari.

Stabile il flusso di cassa, che si attesta sul +0,4%. L’ebitda margin è pari al 29.5%, in crescita rispetto al 28% del primo trimestre 2014. I ricavi lordi, si legge in una nota, sono diminuiti del 3,2% a 6,82 miliardi a causa in particolare della contrazione dei servizi di interconnessione (-38,7%) non compensata dalla forte crescita dei servizi ad alto valore aggiunto (+22%).

Intanto prosegue il dibattito sul consolidamento del mercato brasiliano delle Tlc, che chiama in causa Oi E Tim Brasil, rispetto al quale oggi interviene Rafael Mora, membro del board Portugal Telecom, il maggiore azionista di Oi, secondo cui il processo è in ritardo ma dovrà proseguire nel 2016. “Non ci sono colloqui, non è successo niente finora – ha detto – Il processo di consolidamento in Brasile non avverrà troppo presto, ma l’anno prossimo di sicuro. Non abbiamo dubbi”.

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