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Twitter a caccia del direttore News

Il nuovo manager dovrà lavorare a stretto contatto con i media Usa. L’offerta di lavoro è comparsa sul micro-blogging. Dick Costolo: “Vogliamo diventare una piazza globale”

Pubblicato il 03 Mag 2013

F.Me.

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Twitter è a caccia di un direttore editoriale per la sezione news, sempre più core business del sito di microblogging. L’annuncio è comparso nella sezione “lavora con noi” del social network: “il candidato, che lavorerà a New York o a San Francisco, dovrà ideare e attuare le strategie che rendono Twitter indispensabile per le redazioni e i giornalisti”, si legge nell’offerta.
Il gruppo guidato da Dick Costolo punta a diventare un “hub” dell’informazione globale. “Un luogo di selezione e smistamento di notizie, una piazza globale”, come ha sottolineato più volte lo stesso Costolo, che ha voluto così evidenziare la complemetarietà del social network con gli altri organi di informazione tradizionali.

Twitter ha gia’ arruolato dal “Washington Post” il social media editor Mark Luckie, come manager dei contenuti giornalistici, mentre dalla tv canadese Cbc è arrivata la vicepresidente Kristine Stewart, per dirigere – appunto – l’informazione dal Canada.
E’ innegabile che il sito di microblogging abbia avuto un ruolo da protagonista nell’informazione globale, a volte, bruciando sul tempo persino le agenzie di stampa con scoop e anticipazioni. Come è avvenuto in passato per la rivoluzione della Primavera araba, che ha avuto in Twitter il suo principale megafono. A volte, però, l’immediatezza del mezzo impedisce la verifica dei contenuti, come nel caso del falso annuncio della morte del presidente americano Barack Obama, diffusa dall’account di Fox News, preso di mira da alcuni hacker informatici.

Il nuovo “zar del giornalismo”, come è stato subito ribattezzato dalla Rete, dovrà dirigere i tanti flussi di informazione provenienti dagli utenti di Twitter e prevedere strumenti di verifica delle notizie per consentire al sito di microblogging di diventare “essenziale al lavoro del giornalista”.
Quindici anni minimo di esperienza giornalistica è l’unica discriminante per candidarsi a guidare il primo esperimento di “citizen journalism” rivolto a una platea di più di mezzo miliardo di utenti.

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