DATI FINANZIARI

Uber, profondo rosso: Ipo a rischio

La società Usa ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in crescita, ma con perdite di 800 milioni di dollari. Il “buco” determinato dagli investimenti per l’acquisto di auto senza pilota e ai pagamenti cash per i guidatori

Pubblicato il 20 Dic 2016

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Conti in rosso per Uber. Nel terzo trimestre la società ha visto salire ulteriormente le vendite, ma ha comunque chiuso in perdita, cosa che potrebbe mettere a rischio il progetto di Ipo. Stando al Wall street Journal, Uber avrebbe chiuso il terzo trimestre con perdite per almeno 800 milioni di dollari, escludendo voci come tasse, interessi e i risultati della divisione cinese, venduta a Didi chuxing technology.

Il fatturato sarebbe invece salito a 1,7 miliardi, dagli 1,1 miliardi del secondo trimestre. La società ha una valutazione di circa 68 miliardi di dollari e non è tenuta a rendere pubblici i risultati di bilancio, poiché non è quotata. Le perdite del terzo trimestre si vanno a sommare a quelle per almeno 1,2 miliardi stimate per la prima metà dell’anno.

I risultati negativi sono legati agli investimenti per l’acquisto di auto che si guidano da sole e ai pagamenti cash per i guidatori. Uber continua a fare shopping: qualche settimana fa ha annunciato di aver rilevato la Geometric Intelligence di New York, una startup specializzala in particolare nelle tecnologie dell’apprendimento delle macchine. Sono appena diciotto persone, ma fra loro ci sono nomi di peso. Il ceo e fondatore si chiama Gary Marcus ed è professore di Psicologia e scienze neurali alla New York Univesity. Al suo fianco c’è Zoubin Ghahramani, professore dell’Università di Cambridge e Jason Yosinski che è passato per la Nasa, i Cornell Lab, Google DeepMind.

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