#unlibroèunlibro, campagna Aie per il taglio-Iva sugli e-book

“Say NO to ebook discrimination” mira a ridurre l’imposta sui libri digitali, attualmente al 22%, al 4% previsto per i cartacei. Marco Polillo: “Penalizzare l’innovazione significa penalizzare i lettori”

Pubblicato il 31 Ott 2014

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Il mondo del libro si mobilita, con una campagna che è anche social, per dire no alla discriminazione tra i formati dei libri in materia di Iva. “Say NO to ebook discrimination” è lo slogan sotto il quale gli editori italiani hanno chiamato alla mobilitazione autori e lettori per denunciare il fatto che sul libro cartaceo la tassa sul valore aggiunto ha una aliquota ridotta del 4%, sui libri digitali questa sale fino al 22%.

Una differenza che viene contestata da chi considera, e questa è l’altra parola d’ordine della giornata, che un libro è un libro o, meglio, per dirla con l’hastag lanciato dall’Associazione italiana degli editori, #unlibroéunlibro. Chi la sostiene è invitato a scattarsi una foto con il pollice verso a testimoniare il proprio dissenso rispetto alla disparità di trattamento tra le due tipologie dello stesso oggetto libro.

In Italia i device per la lettura digitale stanno conoscendo una forte diffusione: nel 2013 gli e-reader acquistati sono stati 2,4 milioni (+34,2%), i tablet 6,3 milioni (+65,7%) e gli smartphone 26,2 milioni (+43%) e ad essere in crescita è anche il tempo che
gli italiani passano in loro compagnia.

“In un Paese dove leggono almeno un libro l’anno poco più di 4 italiani su dieci (il 43% secondo Istat), intercettare lettori e non lettori attraverso i device che utilizzano maggiormente è la sfida da vincere per riuscire ad aumentare gli indici di lettura. Perché – si chiedono dall’Aie – allora l’ Europa tratta e-book e libri in termini differenti dal punto di vista fiscale? Un libro è un libro, indipendente dal supporto dal quale un lettore lo legge. Penalizzare l’ e-book è penalizzare l’innovazione e la lettura.

“L’Associazione si è fatta portavoce di tutto il mondo del libro, dagli autori ai lettori. E’ nata così #unlibroéunlibro – ha sottolineato il presidente di Aie Marco Polillo -. Questa è l’opportunità per cambiare, tutti insieme, le decisioni dell’Europa visto che sino a dicembre l’Italia ha la presidenza dell’Unione europea. Useremo ogni occasione per coinvolgere gli italiani – daBookcity a Più libri più liberi, dalle piazze fisiche a quelle virtuali – e tutti i lettori europei per chiedere al nostro Governo di convincere l’ Europa che un libro è un libro”.

Sul sito unlibroeunlibro.org oltre ai volti e alle interazione dei profili twitter, facebook e instagram, sono disponibili tutti gli obiettivi della compagna e le modalità per partecipare.

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