Utili dimezzati per Lenovo, saltano 3.200 posti di lavoro

In forte contrazione le vendite di smartphone, l’azienda cinese annuncia un piano di ristrutturazione che prevede il taglio del 5% dei dipendenti, più efficiente integrazione di Motorola e System x e riposizionamento nel ramo enterprise

Pubblicato il 13 Ago 2015

Lenovo ha rilasciato i risultati del primo trimestre fiscale, chiuso il 30 giugno 2015. Il fatturato, a 10,7 miliardi di dollari, rallenta la crescita fermandosi a un +3% (anche se, escludendo l’impatto dei cambi, i ricavi sono cresciuti del 10% anno su anno), mentre l’utile netto crolla del 51% anno su anno a 105 milioni di dollari. Sono le difficili condizioni di mercato a pesare sui risultati del colosso cinese che ha subito annunciato una profonda ristrutturazione delle sue divisioni, volta a integrare meglio le recenti acquisizioni, a ridurre i costi e ridare competitività al business.

I risultati finanziari “non soddisfano le aspettative”, ha ammesso Lenovo: di qui “una serie di azioni concrete e di vasta portata – tra cui un riallineamento delle linee di business e una riduzione significativa dei costi – per tornare a una crescita redditizia e sostenibile e raggiungere i suoi obiettivi a lungo termine”. La manovra include il taglio di 3.200 posti di lavoro (non nella produzione), pari a circa il 5% dello staff globale. La ristrutturazione dovrebbe permettere risparmi di circa 650 milioni di dollari nella seconda metà dell’anno e di circa 1,35 miliardi su base annua, mentre i costi di ristrutturazione ammontano a 600 milioni; costi aggiuntivi per smaltire le scorte di smartphone ammontano a circa 300 milioni di dollari.

Lenovo ha visto grandi sfide nei suoi principali mercati: diminuzioni significative nei mercati globali di Pc e tablet, il rallentamento della crescita e l’aumento della concorrenza – in particolare in Cina – negli smartphone; sfide di tipo macroeconomico in Brasile e in America Latina e rilevanti fluttuazioni valutarie, concorrenza più agguerrita, tutti fattori che hanno penalizzato la redditività – di Motorola in particolare. Infine, Lenovo ha visto un rapido cambiamento di prospettiva nella domanda di tecnologia nel settore enterprise”, commenta il gruppo cinese in una nota.

Nel Mobile Business Group, o MBG, che include prodotti Motorola, cellulari Lenovo, tablet Android e smart Tv, le vendite trimestrali di Lenovo sono cresciute del 33% a 2,1 miliardi di dollari, grazie all’inclusione delle revenues di Motorola. Ma viene registrata anche una perdita totale pre-tasse di 292 milioni. Lenovo ha distribuito 16,2 milioni di smartphone lo scorso trimestre, in crescita del 2,3% rispetto a un anno prima grazie ai mercati emergenti. Ma il market share globale è sceso di 0,5 punti al 4,7%; ora Lenovo è il quinto maggiore vendor mondiale. Male in particolare Motorola, le cui vendite, in calo del 31%, sono state danneggiate dalla concorrenza, da ritardi nel lancio di nuovi prodotti e dal rallentamento economico in Brasile. Nei tablet invece Lenovo fa meglio del mercato di riferimento, consolidando la terza posizione a livello globale, con uno share del 5,6%, e crescita delle vendite del 3,8% anno su anno.

Nell’Enterprise Business Group, or EBG, che include server, storage, software e servizi venduti col marchio Lenovo ThinkServer e con la nuova business unit System x acquisita da Ibm, le vendite sono in crescita del 5,8% a 1,1 miliardi di dollari grazie all’inclusione di System x.

Nel PC Group, o PCG, che include Pc e tablet Windows, le vendite trimestrali di Lenovo sono scese dell’8% a 7,3 miliardi di dollari, anche se Lenovo resta la numero uno mondiale dei Pc raggiungendo la quota record del 20,6%, guadagnando quota in in ogni area geografica e guadagnando la terza posizione sul difficile mercato statunitense, dove ora ha uno share del 13%.

“Durante lo scorso trimestre abbiamo dovuto affrontare il contesto di mercato forse più difficile degli ultimi anni, ma abbiamo ottenuto ancora risultati solidi. Il nostro business nei Pc è rimasto al numero 1 per il nono trimestre consecutivo. Nel business degli smartphone, il nostro spostamento strategico dalla Cina al resto del mondo ha decisamente pagato. E il nostro business enterprise consolidato ha avuto un margine positivo per il terzo trimestre consecutivo”, ha dichiarato Yang Yuanqing, Chairman e Ceo di Lenovo. “Nel settore enterprise (server e storage), il margine operativo è positivo, prima degli oneri contabili non in contanti correlati con M&A. Nel mercato smartphone è stato accelerato il passaggio da un modello di business focalizzato sugli operatori in Cina al mercato aperto nel resto del mondo, il che ha fatto crescere il volume di smartphone Lenovo al di fuori della Cina del 68% anno su anno”, ha proseguito il Ceo. “Ma per costruire una crescita sostenibile nel lungo termine dobbiamo intraprendere azioni proattive e concrete in ogni parte del nostro business. Integreremo ulteriormente elementi delle recenti acquisizioni con la nostro parte ‘legacy’ nei settori Mobile ed Enterprise, per favorire la costruzione del corretto modello di business con la giusta struttura dei costi. Ridurremo i costi nel nostro comparto dei Pc e aumenteremo l’efficienza, per consolidare, aumentare le quote di mercato e migliorare la redditività. Attraverso questi sforzi riusciremo a essere una società globale più veloce, più forte e meglio allineata”.

Il piano di ristrutturazione di Lenovo si snoda su quattro punti: ristrutturazione del Mobile Business Group per allineare lo sviluppo degli smartphone, la produzione e la fabbricazione e sfruttare al meglio i punti di forza complementari di Lenovo e Motorola; focalizzazione e riposizionamento dell’Enterprise Business Group per attaccare i segmenti di mercato più rilevanti, aumentando la velocità e la competitività sui costi; accelerazione per il raggiungimento della quota di mercato del 30% nei Pc; e spinta su una maggiore efficienza in tutte le funzioni di Lenovo, sfruttando la tecnologia, Internet e approcci innovativi in ogni settore.

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