RICERCA & INNOVAZIONE

Van Dorenmalen (Ibm): “Approvare subito Horizon 2020”

Il chairman di Big Blue: “Programma cruciale per la capacità competitiva del Continente. Stimolerà la crescita e la creazione di posti di lavoro”

Pubblicato il 10 Lug 2012

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Ibm plaude alle misure contenute nel programma FP7 annunciato dal Commissario europeo per la Ricerca, Innovazione e Scienze, Máire Geoghegan-Quinn, a favore delle attività di ricerca per l’Information Technology, le nanotecnologie e altre aree.

Attraverso sostenuti investimenti in ricerca e sviluppo promossi nel corso degli anni, l’Unione Europea è diventata luogo favorevole per le scelte operate dalle multinazionali, dalla piccola e media azienda e dalle università che vogliono lavorare insieme sulle grandi sfide destinate a fare la differenza nella vita dei cittadini.

Il focus sulla cooperazione e sull’eccellenza scientifica garantito dagli FP è la ragione per cui Ibm continua a partecipare, con forza e impegno, ai programmi dell’Unione e, nello stesso tempo, a incrementare i propri sforzi in tema di R&D in Europa.

“La nostra azienda plaude ai continui sforzi rappresentati dall’FP7 – dichiara Harry van Dorenmalen, Chairman Ibm Europe – e confida nell’imminente approvazione del programma Horizon 2020. Esso risulterà cruciale per la capacità competitiva del continente, stimolando la crescita e la creazione di posti di lavoro nel corso dei prossimi anni”.

Il bando, presentato ieri a Bruxelles dalla Commissaria Maire Geoghegan-Quinn, conta su un investimento di 8,1 miliardi di euro e chiama a raccolta i migliori cervelli, le istituzioni di ricerca e le imprese piccole e grandi europei sui principali temi per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione dell’Unione.

Il bando servirà a sostenere progetti e idee che daranno impulso alla competitività dell’Europa e affronteranno questioni cruciali quali le smart cities, l’agenda digitale, l’Ict, la salute umana e gli studi sul cervello, la protezione dell’ambiente, le rinnovabili ed il reperimento di nuove soluzioni alle crescenti sfide legate all’urbanizzazione e alla gestione dei rifiuti. I finanziamenti europei sono aperti a organizzazioni e imprese in tutti gli Stati membri e nei paesi partner e costituiscono la parte del leone rispetto al bilancio della ricerca Ue proposto per il 2013 pari a 10,8 miliardi di euro. L’importo annunciato oggi, dovrebbe, secondo le stime elaborate dalla Commissione Europea, mobilitare un importo addizionale pari a sei miliardi di euro di investimenti pubblici e privati nella ricerca e si stima che nel breve termine accrescerà di 210.000 unità l’occupazione e genererà in un periodo di 15 anni 75 miliardi di euro addizionali in termini di crescita.

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