L'APPELLO

“Vietare la produzione di robot-killer”: firma anche Elon Musk

Sono 116 gli esperti che hanno inviato alle Nazioni unite la richiesta di mettere al bando lo sviluppo di automi “con licenza di uccidere”. Un documento simile fu siglato nel 2015 anche da Stephen Hawking e dal co-fondatore di Apple Steve Wozniak.

Pubblicato il 21 Ago 2017

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Sono in tutto 116 gli esperti internazionali di robotica che finora hanno sollecitato le Nazioni Unite a intervenire per impedire che vengano sviluppati robot killer, automi soldato “con licenza di uccidere”. Tra loro anche alcuni protagonisti della digital economy, come Elon Musk, l’imprenditore padre di PayPal e co-fondatore e numero uno di Tesla Motors.

Secondo i firmatari un robot “da guerra” potrebbe rappresentare un “vaso di Pandora”, e per questo si dovrebbero mettere da subito le base per scongiurarne la produzione di serie degli automi che possano selezionare e prendere di mira obiettivi senza intervento umano.

I robot soldato, una volta sviluppati, consentirebbero conflitti armati su una scala e a una velocità che gli umani faticherebbero a comprendere, scrivono i 116 esperti. Potrebbero essere armi devastanti, in mano a despoti e terroristi, armi che potrebbero essere oggetto di violazioni informatiche che le costringerebbe a comportarsi in modo imprevisto. Nell’appello si chiede che la tecnologia, definita moralmente sbagliata, sia aggiunta alla lista delle armi proibite dell’Onu. Già nel 2015, oltre mille esperti, scienziati e ricercatore scrissero una lettera per lanciare l’allarme sui pericoli delle armi autonome. Tra i firmatari c’erano l’astrofisico Stephen Hawking, il co-fondatore di Apple Steve Wozniak oltre a Musk.

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