Vivendi pronta a salire al 24,9% di Telecom

Secondo Le Figaro la media company sta valutando di aumentare la quota in funzione “anti-Niel”. Oltre quella soglia scatterebbe l’Opa obbligatoria. Il ceo de Puyfontaine: “Vogliamo contribuire allo sviluppo dell’Italia”

Pubblicato il 02 Nov 2015

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Vivendi sta seriamente valutando di aumentare la sua quota in Telecom Italia al 24,9%, soglia oltre la quale scatta l’opa obbligatoria. Per Le Figaro, l’operazione sarebbe in funzione anti-Niel dato che la media company non avrebbe intenzione di stare con le mani in mano.

In un’intervista al Corriere della Sera, il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine (nella foto), ha chiarito le intenzioni della media company francese e commentato l’ingresso di Niel nel capitale.

“Siamo rimasti sorpresi quando abbiamo saputo che Niel aveva costruito una posizione su Telecom Italia. È stata davvero una sorpresa, ma questo non cambia in alcun modo i piani di Vivendi”, ha sottolineato il manager ribadendo che Vivendi ha preso “un impegno di lungo periodo: vogliamo seguire e sostenere Telecom”. Conferma inoltre “nel modo più assoluto che Vivendi non ha agito di concerto con Niel”.

“Siamo investitori di lungo periodo e non abbiamo fatto quello che abbiamo fatto per conto di altri – ha sottolineato de Puyfontaine – vogliamo ribadirlo ai soci, al management, al governo italiano che Vivendi è in Telecom per sostenere i suoi piani sulla banda larga e perché crediamo fortemente nella collaborazione tra compagnie telefoniche e media. Vogliamo essere parte dello sviluppo di Telecom e dell’Italia. Quello che sta succedendo non cambia la nostra visione e l’impegno su Telecom”.

Alla domanda se ritiene che la mossa di Niel sia ostile, ha risposto: “Preferisco non commentare, ma non vedo ostilità”. E aggiunge quindi di non vedere il rischio di una scalata. Il ceo di Vivendi riferisce inoltre che con Niel “non è previsto alcun incontro”. A proposito di possibili colloqui con Palazzo Chigi in queste ore ha risposto: “Abbiamo colloqui periodici con il governo e discussioni in corso con diversi esponenti dell’esecutivo che hanno un interesse a costruire una buona relazione con Vivendi”. Con i vertici di Telecom (Recchi e Patuano, ndr) “abbiamo parlato e continuiamo a farlo. Come socio di Telecom ho chiesto informazioni sulla situazione. L’arrivo di un nuovo azionista riguarda la società ma si tratta comunque di una situazione che andrà chiarita, a cominciare dal modo in cui Niel ha costruito la sua posizione con i derivati”.

Smentisce quindi relazioni particolari con Niel. “Nessuna relazione speciale. In Francia c’è una grande mercato della pay-tv, che gli spettatori vedono attraverso dei set-topbox, e con Free, come con altri, abbiamo un accordo commerciale per vendere la nostra offerta sui loro set-top-box”.

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