Decollo frenato per l’Intelligenza artificiale, aziende europee senza una “vision”

Report Fujitsu: malgrado i vantaggi risultino chiari solo il 25% di imrpese considera strategicamente importante la AI. Bruno Sirletti: “Serve un maggior coinvolgimento del top management per liberare le potenzialità della tecnologia”

Pubblicato il 21 Mag 2018

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I vantaggi sono evidenti. Eppure il focus strategico sull’Intelligenza artificiale tra le aziende europee è ancora troppo basso per permetterne il decollo. Emerge dalla ricerca co-pubblicata da Fujitsu e realizzata con Pierre Audoin Consultants1 e che ha coinvolto i responsabili decisionali senior dei comparti business e IT di 240 aziende europee appartenenti a settori come automotive, industria e retail. Uno scenario che mette a rischio l’opportunità di utilizzare la AI per trasformare il business. Solo il 25% delle aziende europee intervistate infatti considera strategicamente importante la AI, e solo l’11% possiede attualmente una strategia AI. Il coinvolgimento del top management nella pianificazione della AI è sostenuto, ma non si è ancora tradotto in iniziative strategiche diffuse. L’industria ritiene che i principali vantaggi della AI siano legati alle potenzialità della manutenzione predittiva per razionalizzare le operazioni, alla superiore adattabilità della produzione e all’efficienza che scaturisce dall’automazione.

Eppure risultano chiari i vantaggi dell’impiego di AI. La maggior potenzialità percepita riguarda la manutenzione predittiva, che il 75% degli intervistati valuta ‘di grande valore’. Il report attribuisce questo risultato all’importanza della puntualità della produzione o consegna del prodotto ordinato ai fini della razionalizzazione delle attività di fabbrica, con previsioni che nascono dall’analisi e dall’utilizzo di algoritmi sui dati di runtime dei macchinari. Sempre di grande valore è ritenuta la capacità di incrementare l’adattabilità dei processi di fabbricazione a nuovi prodotti (70% del campione pertinente) e di aumentare l’efficienza produttiva per mezzo dell’automazione dei processi di produzione supportati dalla AI (60%).

La maggior parte del campione intervistato si dichiara concorde sul valore insito nella AI per offrire una migliore comprensione del cliente all’interno delle funzioni vendite e marketing, rilevare e prevenire frodi nei dipartimenti finance e contabilità, automatizzare la pianificazione e il fulfillment della supply chain nell’area Supply Chain Management, apportare miglioramenti alla cybersicurezza nell’IT e migliorare la manutenzione predittiva nei reparti di produzione.

Tra i principali freni inibitori all’adozione la mancanza di disponibilità della AI all’interno delle soluzioni (un ostacolo ritenuto significativo dal 61%) e il freno rappresentato dalla cultura e dai processi presenti internamente alle aziende (52%). Tuttavia, ulteriori prove della forte domanda di applicazioni AI emergono dal dato secondo il quale tre intervistati su cinque sono scontenti della velocità alla quale la AI viene inserita all’interno delle soluzioni IT.

“Sembra proprio che l’Intelligenza Artificiale si stia diffondendo sulla scia delle esigenze funzionali, con una chiara comprensione dei vantaggi offerti e con iniziative a buon punto in tutta Europa – dice Bruno Sirletti Presidente e Amministratore Delegato di Fujtsu Italia -. Tuttavia, a nostro parere, l’apparente mancanza di un framework strategico per la AI è sorprendente ed è indicativa della necessità di un maggior coinvolgimento del top management per liberare tutte le potenzialità di questa tecnologia rivoluzionaria. Siamo convinti che vi sia attualmente un’enfasi eccessiva sull’ottimizzazione, che è spinta dalla necessità di provare come la AI conduca a risultati di business migliori. Non riuscendo ad assumere un approccio strategico, a modificare la cultura interna e a rimuovere i colli di bottiglia le aziende stanno lasciandosi sfuggire l’opportunità di implementare app rivoluzionarie capaci di migliorare radicalmente la customer experience e promuovere un nuovo paradigma di importanti opportunità di business”.

Quasi metà delle aziende interpellate possiede già un’implementazione AI attiva. Entro i prossimi due anni, il 70% delle aziende avrà dotato le proprie applicazioni business esistenti con la tecnologia AI. La prontezza ad adottare la AI sembra essere spinta da una comune consapevolezza del valore funzionale offerto dagli investimenti a favore della AI. Per esempio, quasi l’80% degli intervistati prevede di ricavare valore elevato dall’automazione dei workflow per ridurre i livelli di interazione umana, il 73% ritiene che questo porterà a un più veloce completamento dei processi di business, e il 72% prevede di poter ottenere migliori e più frequenti raccomandazioni come ad esempio quelle inerenti la manutenzione predittiva o quelle su nuovi prodotti e servizi.

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