IMPRESA 4.0

Pmi digitali, l’Emilia-Romagna mette sul piatto 2 milioni

Le risorse andranno a finanziare progetti di innovazione tecnologica e diversificazione dei prodotti e servizi, con l’obiettivo di accrescere la quota di mercato o di entrare in nuovi mercati

Pubblicato il 09 Ago 2019

F. Me

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La competitività delle piccole e medie imprese diventa più forte quando possono investire. Per rafforzare la capacità di innovare delle Pmi dell’Emilia-Romagna, dal 18 novembre sarà possibile presentare domanda per il nuovo bando a sostegno dei servizi innovativi, che mette a disposizione 2 milioni di euro di Fondi europei Por Fesr 2014-2020. Saranno finanziabili progetti di innovazione tecnologica e diversificazione dei prodotti e/o servizi, con l’obiettivo di accrescere la quota di mercato o di entrare in nuovi mercati. L’intervento mira in particolare a sostenere quelle imprese che necessitino di acquisire all’esterno i servizi innovativi necessari e le competenze per completare, anche dal punto di vista manageriale, i processi di innovazione per la loro introduzione sul mercato.

“Solo puntando sull’innovazione continua di prodotti e servizi si può essere competitivi sul mercato – commenta Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive – . Il sostegno regionale arriva anche alle imprese attive nelle aree montane e svantaggiate, per assicurare lo sviluppo di tutto il nostro sistema produttivo e valorizzarne le eccellenze. Uno dei pilastri della nostra manifattura sono le piccole e medie imprese. Per questo continuiamo a investire su di loro, con premialità per le imprese giovanili, femminili e quelle che nascono in montagna”.

Il bando mette a disposizione 2 milioni di euro di risorse europee Por Fesr 2014-2020 per sostenere le piccole e medie imprese impegnate in percorsi di innovazione tecnologica e diversificazione di prodotti e servizi. I progetti possono variare da un costo minimo di 20mila euro a un massimo di 80mila euro. Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo alla spesa, nella misura del 50% delle spese ammissibili.

Le iniziative progettuali dovranno riguardare interventi di ampliamento della gamma dei prodotti e/o servizi; la loro significativa ridefinizione tecnologica e funzionale in senso innovativo; l’introduzione di contenuti e processi digitali e di innovazione di servizio in grado di modificare in modo sostanziale il rapporto con clienti e stakeholders; la ricaratterizzazione dei prodotti e dei servizi verso la sostenibilità ambientale, l’inclusione e la qualità di vita, la cultura e la società dell’informazione. Le domande potranno essere trasmesse dal 18 novembre al 18 dicembre attraverso il portale Sfinge2020. Con questo stesso bando, nel 2016 erano stati finanziati 107 progetti per 4,895 milioni di risorse impegnate, nel 2017 invece 105 progetti per 2,830 milioni. Complessivamente sono stati sostenuti nel biennio 212 progetti corrispondenti a 212 Pmi, perchè chi è stato finanziato dal primo bando non ha potuto partecipare al secondo (e non potrà concorrere a quello appena uscito).

Sempre per le piccole e medie imprese, un altro bando regionale a sostegno degli investimenti produttivi nel biennio 2018-19 ha destinato a 380 Pmi regionali contributi a fondo perduto per oltre 26 milioni di euro di risorse europee Por Fesr e regionali per le aree montane. A questi contributi si integrano i finanziamenti a medio e lungo termine erogati dal sistema bancario, con garanzia diretta dei Confidi e controgaranzia di Cassa depositi e Prestiti (Fondo EuReCa). Con questa misura nel complesso sono attivati 100 milioni di euro di investimenti nel biennio 2018/19, destinati soprattutto all’acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature per generare innovazioni di prodotto, servizio e processo.

Tra le imprese finanziate, 88 hanno sede nelle aree montane regionali. A esse andranno contributi per 7,5 milioni di euro, generando 23 milioni di investimenti. Sono 11 le Pmi agevolate con sede nelle aree svantaggiate del piacentino e del ferrarese, 18 le imprese giovanili e 41 quelle femminili. Tra le priorità del bando rientra la nuova occupazione, presente nel 60,5% dei progetti ammessi.

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