L’Africa entra nel vivo della rivoluzione AI e robotica, grazie a un’iniziativa congiunta dell’International Telecommunication Union (Itu), Google e il tech-philanthropist will.i.am. L’annuncio è arrivato durante il Digital@Unga Anchor Event, nel contesto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e segna un passo strategico per il continente: formare giovani tra i 10 e i 18 anni nelle competenze chiave dell’intelligenza artificiale e della robotica, partendo dalle scuole connesse attraverso il programma Giga.
L’obiettivo è duplice: colmare il divario digitale e abilitare nuove generazioni a partecipare attivamente alla trasformazione tecnologica globale. Il programma, parte dell’iniziativa AI for Good dell’Itu, si rivolge in particolare alle comunità sottorappresentate, con un focus su ragazze e gruppi marginalizzati.
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Un ecosistema formativo per l’AI inclusiva
Il progetto si articola attraverso l’AI Skills Coalition e il Robotics for Good Youth Challenge, due pilastri dell’azione Itu per democratizzare l’accesso alle tecnologie emergenti. Le scuole coinvolte riceveranno kit robotici, curricula localizzati e formazione per insegnanti, con il supporto diretto della i.am Angel Foundation e di Google.org, che ha stanziato 1 milione di dollari per avviare il programma.
Secondo Doreen Bogdan-Martin, Segretaria Generale dell’Itu, “questo programma aprirà nuove porte all’alfabetizzazione AI per i giovani, permettendo loro di guidare la trasformazione digitale”. Il progetto partirà in Ghana, Costa d’Avorio, Kenya, Nigeria e Sudafrica, con l’obiettivo di estendersi progressivamente a tutto il continente.
Il ruolo strategico della connettività scolastica
La formazione in AI e robotica sarà possibile solo dove le scuole sono connesse. È qui che entra in gioco Giga, l’iniziativa congiunta Itu-Unicef per portare Internet nelle scuole. In Africa, il 60% dei giovani è ancora offline, un dato che limita fortemente l’accesso alle opportunità educative e professionali nel digitale.
La connessione scolastica diventa quindi condizione abilitante per l’inclusione digitale. Una volta online, gli studenti potranno accedere a contenuti formativi, strumenti di coding e robotica, e partecipare a competizioni nazionali e internazionali. Il programma Robotics for Good è già attivo in oltre 60 Paesi, mentre Giga opera in 45 nazioni.
Democratizzare l’accesso all’AI: una sfida globale
Il progetto africano si inserisce in una visione più ampia dell’Itu: rendere l’AI accessibile a tutti, ovunque. La AI Skills Coalition, lanciata nel 2025, mira a formare almeno 10.000 persone entro la fine dell’anno, con corsi e materiali sviluppati in collaborazione con università, aziende e organizzazioni internazionali.
James Manyika, Senior VP di Google, ha sottolineato che “per cogliere appieno le opportunità dell’AI, dobbiamo democratizzarne l’accesso”. Il programma africano rappresenta quindi un tassello fondamentale di questa missione, in un continente dove la domanda di competenze AI cresce rapidamente, ma le infrastrutture e le risorse educative restano limitate.
AI e robotica come leva per lo sviluppo sostenibile
L’iniziativa non si limita alla formazione tecnica. Mira a stimolare la creatività, il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi reali. I giovani coinvolti saranno chiamati a progettare soluzioni robotiche per sfide concrete, come la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse naturali e l’inclusione sociale.
Come ha dichiarato will.i.am, “con competenze Stem, robotica e AI, i giovani africani potranno affrontare e risolvere i problemi più urgenti del mondo”. Il programma punta a creare una nuova generazione di innovatori, capaci di guidare il cambiamento nei propri Paesi e di contribuire alla trasformazione globale.
Un modello replicabile per l’educazione digitale
Il progetto Itu-Google-will.i.am rappresenta un modello replicabile per altri contesti emergenti. La combinazione di connettività, formazione e inclusione può diventare la base per politiche educative digitali efficaci, capaci di ridurre il digital gap e favorire l’accesso equo alle opportunità dell’economia AI-driven.
In un mondo dove 2,6 miliardi di persone sono ancora offline, iniziative come questa mostrano come la tecnologia possa essere strumento di equità, se accompagnata da visione strategica e collaborazione internazionale.